Matteo Salvini (foto LaPresse)

Giustizia a orologeria lenta

Redazione

Altro che scontro. La magistratura concede alla Lega un mutuo di 76 anni

Altro che scontro con la magistratura. L’accordo tra la procura di Genova e gli avvocati del Carroccio sulla restituzione dei 49 milioni di euro sequestrati è il più grande augurio di lunga vita possibile alla Lega. Neppure i parlamentari, gli iscritti e i militanti avrebbero fatto un investimento di fiducia del genere: una rateizzazione a colpi da 600 mila euro l’anno. Considerando che sono già stati recuperati circa tre milioni di euro, il pagamento avverrà in 76 comode rate, con scadenza nel 2094. La Lega avrà festeggiato il suo anniversario numero 105 e Matteo Salvini spento 121 candeline, in pensione da 60 anni se avrà approvato la sua controriforma delle pensioni.

 

Magari, se nel frattempo l’Italia sarà uscita dall’euro, come previsto nel programma della Lega, il debito verrà ripagato con il “salvino”, la nuova moneta svalutata, e pertanto sarà ancora più leggero. L’accordo è arrivato su richiesta della Lega ed è stato accolto dal procuratore capo di Genova Francesco Cozzi: “Credo che si sia arrivati a un epilogo civile e istituzionale nell’ambito d’uno scontro giudiziario aspro”, ha dichiarato. Nessuna manifestazione indignata del Movimento cinque stelle contro il privilegio riservato alla “casta dei partiti” mentre “alla gente comune quando arriva una cartella di Equitalia sequestrano la casa”. La magistratura non aggredisce, ma si mette d’accordo – fa un “inciucio” si sarebbe detto in altre circostanza – con la Lega. Salvini dice che lui è stato “eletto dal popolo e i magistrati no”, ma probabilmente con una magistratura elettiva e i giudici leghisti non avrebbe ottenuto condizioni così favorevoli. Un mutuo del genere, scadenza 2094, alla Lega non lo concedeva neppure la padana CredieuroNord.

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