L'Italia e l'Europa, storia di un disamore
Gli altri stati membri hanno fiducia in Bruxelles, noi siamo i più euroscettici del continente. Una crisi che parte da lontano
L'Italia è il paese più euroscettico del continente, secondo l'ultima rilevazione dell'Eurobarometro. Tuttavia, la fiducia nella moneta unica rimane alta, il 65 per cento degli italiani si dichiarano a favore dell'Euro. Se domani ci fosse un referendum sulla permanenza dell'Italia nell'Unione europea, il 44 per cento degli italiani voterebbe per rimanere, il 24 per uscire e il 32 per cento sarebbe indeciso. Dietro di noi solo l'Ungheria e la Repubblica Ceca, appartenenti al fronte di Visegrad. Paradossalmente, i cittadini del Regno Unito, alle prese con una logorante trattativa sull'uscita dall'Ue, sono più europeisti di noi. Il 53 per cento vuole rimanere in Europa, il 35 per cento vuole uscire. I relatori dell'Eurobarometro spiegano che la trattativa sulla Brexit ha convinto molti cittadini degli altri stati membri a temere i rischi di un'eventuale uscita dall'Ue. Infatti, i livelli medi di europeismo sono aumentati nell'ultimo anno e hanno raggiunto un picco dell'85 per cento in Lussemburgo (che ha incaricato l'ultra europeista Xavier Bettel di formare il nuovo governo). Nel complesso, il 66 per cento dei cittadini europei voterebbe a favore dell'Ue e solo il 17 per cento sarebbe contrario.
La rilevazione dell'Eurobarometro pubblicata oggi ha chiesto ai cittadini europei il seguente quesito: se domani ci fosse un referendum sull'appartenenza del vostro paese all'Unione europea cosa votereste?
I risultati dell'Eurobarometro confermano un trend di fiducia verso l'Unione europea che prosegue dal 2013, e coincide con la ripresa economica che è avvenuta in quasi tutti gli stati membri. Tuttavia, molti giornali stranieri sono rimasti colpiti dall'anomalia dell'Italia, ultima in classifica nonostante dei livelli di fiducia nell'Unione europea storicamente alti. I dati pubblicati oggi sono il culmine di un lungo processo di allontanamento da Bruxelles. Nel 1988, il 79 per cento degli italiani si dichiarava favorevole all'Ue. Nel 1995 la stessa cifra cala al 67 per cento, comunque superiore ai livelli europei. Nel 2006, l'europeismo dell'Italia scende sotto la media europea, anche se di poco: 52 per cento contro il 53 degli altri stati membri. Nel 2010, nel mezzo della grande recessione, i cittadini europei si allontanano da Bruxelles e gli italiani reagiscono di conseguenza. Il 42 per cento ha fiducia nell'Ue, in linea con la media dei nostri alleati. La deviazione dell'Italia avviene negli ultimi anni: l'euroscetticismo cala nel resto del continente, ma rimane stabile solo da noi. Oggi il 44 per cento degli italiani ha fiducia nell'Ue, contro il 66 per cento degli altri stati membri.