Le prossime Europee saranno quelle della svolta euroscettica?
La simulazione dell'istituto Cattaneo sui sondaggi elettorali. Ppe e Socialisti continuano a perdere consensi. Continuano a crescere gli euroscettici di Enf. E in Italia Lega e M5s potrebbero prendere 53 seggi su 76
Le “cautele metodologiche” sono le stesse dello scorso luglio: la campagna per le elezioni Europee del 2019 deve ancora iniziare; i sondaggi tendono a fotografare intenzioni di voto legate alla situazione nazionale (la domanda “chi voterebbe oggi?” non viene certo percepita come “chi voterebbe oggi a Bruxelles?”); il sistema elettorale potrebbe produrre delle novità in vista del voto del prossimo maggio con la nascita di nuovi coalizioni o nuovi partiti. E comunque la precedente simulazione risale, come detto, a qualche mese fa. Un tempo troppo breve per poter immaginare un cambio radicale delle tendenze.
Tutto ciò premesso, i dati dell'istituto Cattaneo sembrano, in parte, dare ragione a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che continuano ad annunciare la “rivoluzione” che verrà. Da luglio a oggi, infatti, Ppe e Socialisti hanno perso, sulla carta, altri 8 seggi (3 i primi, 5 i secondi). Che in termini percentuali significa -7 per cento per i Popolari rispetto alle precedenti Europee, -5,2 per cento per i Socialisti. In sintesi, se si andasse oggi alle urne un'alleanza tra i due principali gruppi del Parlamento europeo non produrrebbe una maggioranza: 316 seggi su 705 totali. Con i liberali dell'Alde (che comunque da luglio perde lo 0,5 per cento e conquista 66 seggi) si arriverebbe a 382.
Ma ci sono alcuni elementi da tenere presenti. Anzitutto il fatto che questa alleanza a tre potrebbe rafforzarsi grazie alla presenza di movimenti che esordiranno alle elezioni europee. Uno su tutti la République En Marche! di Emmanuel Macron che dovrebbe conquistare ben 30 seggi su 80 che, secondo il sondaggio, dovrebbero andare ai partiti new entry. Se questi, come possibile, confluissero nell'Alde, la maggioranza sarebbe ben più solida.
Sullo sfondo resta comunque una domanda: che ne sarà di sovranisti, populisti ed euroscettici? Rispetto a luglio l'Enf, gruppo di cui fa parte la Lega, e l'Efdd, gruppo del M5s, crescono nella simulazione dell'istituto Cattaneo di 9 seggi (+8 l'Enf, +1 l'Efdd). Il fronte euroscettico, cui andrebbero aggiunti anche i Conservatori e Riformisti Europei, attualmente risulta diviso in tre. Ed è tutta da capire la posizione che assumerà Fidesz, il partito di Viktor Orbán, attualmente nel Ppe. Anche per questo, sottolinea l'istituto Cattaneo, “oltre alle prevedibili oscillazioni dei consensi ai principali partiti, saranno soprattutto le decisioni strategiche sulla formazione/composizione dei prossimi gruppi al Parlamento di Strasburgo a rendere particolarmente incerto l’esito delle prossime elezioni europee. Se per la componente dei liberali dovesse continuare il trend declinante osservato negli ultimi mesi, qualsiasi ipotesi di maggioranza tra i principali gruppi in parlamento diventerebbe difficilmente praticabile, aprendo così la strada a forme di aggregazione e competizione politica su scala europea del tutto inedite”. In ogni caso, per tornare alle cose di casa nostra, la simulazione prevede che i 76 seggi italiani vengano così distribuiti: 15 alle forze che fanno parte del gruppo dei socialisti europei (Pd), 8 a quelli che fanno parte del Ppe (Forza Italia), 25 al M5s e 28 alla Lega.