L'Ue avvisa il governo: "Decidetevi o taglieremo i fondi per la Tav"
La Commissione europea, che contribuisce a metà del progetto, minaccia di tagliare i finanziamenti in caso di ritardi
Il governo italiano rischia di perdere i fondi europei destinati alla Tav per via dei troppi rinvii e ritardi. Il portavoce della Commissione europea responsabile del dossier trasporti, Enrico Brivio, ha detto che “ogni ritardo nella implementazione del progetto sulla Tav rischia di comportare una riduzione dei fondi. Ma continuiamo a sperare che tutte le parti proseguiranno”.
Il ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, aveva espresso la stessa posizione in occasione dell'incontro a Bruxelles di lunedì scorso col suo omologo italiano, Danilo Toninelli. Borne aveva detto che “la Francia aspetterà che il governo italiano faccia le sue valutazioni sulla Tav, tenendo ben presente la necessità di non perdere i finanziamenti europei”. Bruxelles contribuisce a metà del budget previsto per la grande opera – 8,6 miliardi in totale – e la finanzia attraverso il Connecting Europe Facility (Cef). Il programma di investimento europeo mette a disposizione 813,8 milioni di euro su 1,9 miliardi, che sono il costo complessivo dell'opera per il periodo 2015-2019. I restanti 6 miliardi per completare il progetto saranno spesi tra il 2021 e il 2027.
Toninelli ha sottoposto il piano sulla Tav a un'analisi costi benefici che verrà effettuata “da un gruppo di esperti internazionali”. Nell'incontro di lunedì, Borne ha preso atto “della volontà dell'Italia di ridiscutere il progetto” e si è impegnata a “condividere con esperti francesi gli esiti preliminari dell'analisi che stiamo svolgendo”. Nel frattempo, i bandi di gara previsti entro dicembre per la costruzione dell'opera verranno sospesi. Ad esempio, verrà rinviata la pubblicazione dei bandi per il tunnel di base della Telt – la società italo-francese incaricata di costruire l'opera – inizialmente prevista entro dicembre.
Il blocco dei cantieri aumenterà il costo complessivo dell'opera di 75 milioni al mese secondo Paolo Foietta, commissario straordinario del governo per la Tav. Foietta ha spiegato in un'intervista ad Avvenire che "i bandi devono partire ora, altrimenti chi ritarda dovrà mettere mano al portafoglio e l'Italia perderà i finanziamenti europei". Se Bruxelles dovesse sospendere i fondi, spiega Foietta, "c'è una lunga lista di paesi che non aspettano altro per mettere le mani sui finanziamenti della Torino-Lione".