Ambientalismo inquirente
La Puglia va a carbone ma per non inquinare Emiliano pensa alla repressione
Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, si vanta che la sua “è l’unica regione italiana ad avere un vero e proprio corpo di polizia regionale che viene destinato alla repressione dei reati ambientali e di abusivismo edilizio”. Non stupisce che chi ha iniziato la carriera politica da magistrato conservi una visione poliziesca dell’ambiente, stupisce che sia convinto che “la tutela del nostro territorio si rafforza col protocollo che ho firmato con le procure della Repubblica”, come ha scritto su Twitter. L’ambientalismo di Emiliano riduce la questione a un’idea securitaria dell’ambiente, come se a forza di indagini e sequestri preventivi si potesse ridurre l’inquinamento. La vicenda dell’Ilva – che pure gli stava a cuore – non deve avergli insegnato granché: l’esproprio senza indennizzo del siderurgico alla famiglia Riva, derivante dal sequestro del 2012, ha prostrato l’azienda – che emette meno perché produce meno – e ha avuto la conseguenza, dopo anni di pena, di passare la proprietà a un gruppo estero, ArcelorMittal, che produrrà acciaio quasi nelle stesse quantità di prima ma applicherà tecnologie migliori. Anche perché sono passati anni dall’inizio delle indagini su Ilva: la tecnologia evolve e la siderurgia mondiale sta meglio di allora, ergo più scienza e più soldi per applicarla (potevano farlo anche i Riva che pure di investimenti ne fecero anche loro? Non lo sapremo mai). Stupisce, soprattutto, che sia Emiliano a parlare di ambiente dimenticando quali sono le maggiori criticità della regione che governa da un triennio. La Puglia è la regione italiana che registra la massima produzione di energia elettrica da carbone, e le sue emissioni pesano a livello nazionale. Eppure si è schierato con i No Triv, si è schierato contro il gasdotto Tap, dimenticando che il gas naturale può essere un’alternativa. Cambierà? Speriamo, intanto si nota la stessa ipocrisia tedesca, quella di fare gli ambientalisti con il carbone degli altri. La Germania, campione delle politiche per la transizione energetica, produce oltre il 40 per cento dell’energia elettrica da carbone americano. Caro Emiliano, prima della polizia usi la tecnologia.