Africanizzazione dei No euro

Redazione

La polemica del M5s sul Franco Cfa è una ridicola trasposizione dell’Eurexit

In questo freak show che è il dibattito economico e politico italiano mancava solo la storia della moneta francese in Africa che impoverisce gli africani e favorisce l’immigrazione. Alessandro Di Battista ha detto che il franco Cfa, la moneta comune agganciata all’euro usata da due gruppi di paesi africani in gran pare ex colonie francesi, è uno strumento di potere imposto dalla Francia alle ex colonie: “Finché non avremo risolto la questione del franco Cfa, la gente continuerà a scappare dall’Africa”. E cose analoghe ha detto Luigi Di Maio, che a differenza di Dibba, non fa il turista politico ma il vicepresidente del Consiglio. Sull’immigrazione i due hanno idee piuttosto confuse e semplicistiche. E offrono spiegazioni monocausali di un fenomeno complesso a favore della propaganda interna: una volta è colpa delle Ong, un’altra degli speculatori internazionali e adesso della Francia di Macron.

 

Anni fa Dibba sosteneva, seriamente, che la causa dell’immigrazione clandestina fossero “gli allevamenti intensivi di bovini responsabili dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici”. Pertanto non ha senso spiegare quanto sia pretestuosa la polemica sul franco Cfa, anche perché bisognerebbe entrare in dettagli, come l’utilità o meno dei cambi fissi per i paesi in via di sviluppo, che la faciloneria dei due non merita. La polemica sul franco Cfa è invece interessante perché in realtà è una specie di surrogato dell’antieuropeismo, visto che nessuno ha più il coraggio di parlare di Eurexit. Nei circoli sovranisti il franco Cfa viene infatti indicato come un “euro africano” che costringe i singoli stati alla miseria e all’austerity. Se quei paesi riprendessero in mano la propria “sovranità monetaria” potrebbero fare politiche espansive e crescere! E’ evidentemente una trasposizione del ragionamento “no euro” in terra d’Africa, che però consente anche di fare un paragone con quello che in Africa è l’applicazione perfetta della logica sovranista e della sua illusione monetaria: lo Zimbabwe. Lì Mugabe ha stampato soldi a volontà e il risultato non è stata la crescita economica, ma inflazione pari a 90 mila miliardi di miliardi di punti percentuali (una caterva di zeri), dunque miseria e carestie.