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Ripetizioni ambientali

Redazione

Perché anche a Costa serve un ripasso sull’amianto (che non c’è) della Tav

Sergio Costa ha attaccato Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della Sera perché da lui era stato criticato. Il ministro dell’Interno ritiene che sia per colpa di quello dell’Ambiente se non si costruiscono gli inceneritori di rifiuti. E così Costa ha mandato a studiare Salvini, “studi prima di criticarmi”. Forse entrambi hanno bisogno di un ripasso. Su un punto Costa ha ragione: quali fossero le sue idee e quelle del M5s sul tema dei rifiuti è noto da tempo. Salvini non poteva ignorare che i suoi alleati di governo – e il ministro dell’Ambiente da loro scelto – da sempre sono ideologicamente e ostinatamente contrari ai termovalirizzatori, persino laddove l’emergenza rifiuti è la regola. A Salvini quindi basterebbe un ripasso di “Costalogia” (ma poteva arrivarci prima). A Costa invece servirebbe un supplemento informativo in merito alla Tav, il punto dell’intervista al Corriere dove le sue convinzioni vacillano di più. Chiede la giornalista: Salvini se l’è presa con lei pure sulla Tav? “Non ho potere decisionale ma Toninelli e Di Maio – ministri dei Trasporti e dello Sviluppo economico – recepiscono i miei pareri”. E secondo lei che problemi crea all’ambiente la Tav? “Il più grave, a mio parere, è quello dell’amianto. Per costruire quel tratto di ferrovia devono bucare colline e montagne ricche di amianto”. E qual è il pericolo? “L’amianto si diffonde nell’aria in fibre molto sottili, se respirato può uccidere”.

   

Ebbene già nel 2015 l’Agenzia regionale per l’Ambiente ha monitorato il cantiere (14 sopralluoghi e 13 giorni di campionamenti) e “non sono stati rinvenuti minerali riconducibili a pietre verdi all’interno del cunicolo”. Inoltre dal 2012 sono stati monitorati 135 parametri con 40 centraline in un raggio di 15 chilometri dal cantiere per polveri, radiazioni, amianto, acque e altre componenti. Secondo lo studio realizzato con l’Università di Torino in nessun caso sono emerse criticità di rilievo. Al punto che il predecessore di Costa, Gian Luca Galletti, disse che le preoccupazioni sull’amianto in merito alla Tav sono “inesistenti”. Repetita iuvant.

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