Il candidato del Pd alle regionali in Piemonte, Sergio Chiamparino (Foto LaPresse)

Il Piemonte è il termometro del nuovo Pd

Redazione

La forza del nuovo centrosinistra si misurerà dal risultato nella terra della Tav

Con buona pace di quanto affermato il 9 marzo, quando il premier Giuseppe Conte assicurò di “avere ottenuto che le gare per la realizzazione della Tav non partiranno senza l’avallo del mio governo e che al momento si limiteranno a mere attività preliminari senza impegno”, da giovedì 23 maggio la Tav Torino-Lione entrerà nella fase operativa. Le aziende presenteranno le manifestazioni d’interesse alla realizzazione del tunnel principale e il 28, subito dopo le europee, ci saranno quelle per gli appalti più importanti da 2,3 miliardi. L’agenzia europea Inea ha già reso disponibile il 40 per cento dei fondi previsti per il 2019; e in questi due mesi 93 aziende di 16 paesi, tra cui molte italiane, si sono presentate a incontri a Parigi, Roma e Napoli. Accertato definitivamente che il “rinvio” di Conte era un bluff, la vicenda chiama maggioranza e opposizione a responsabilità definitive.

 

In Piemonte il 26 si vota anche per le regionali: il candidato del Pd, Sergio Chiamparino, sulla Tav ha investito la credibilità di governatore uscente, mentre Nicola Zingaretti appena eletto segretario si è precipitato a Torino per sostenere l’infrastruttura simbolo di tutte quelle bloccate e dei legami con l’Europa. Inoltre il tema Tav si inserisce in una fase in cui, a differenza di tre mesi fa, Lega e M5s tendono a esacerbare i conflitti anziché comporli. Proprio in questa fase al Pd spetta il compito di non cedere su questo fronte, visto che si fa avanti la tentazione di un accordo con il M5s. Si può parlare a quell’elettorato deluso ma senza cedere sulle questioni fondamentali per un partito che vuole essere favorevole agli investimenti e allo sviluppo, altrimenti il rischio è di finire intrappolati in un altro streaming come nel 2013. In questo senso, la Tav offre a Nicola Zingaretti un’ottima occasione per tracciare la linea tra crescita e decrescita, tra Europa e sud America, tra sinistra di governo e fronti anticapitalisti, e anche per dire qualcosa di più chiaro per tutti, eletti ed elettori. Ed è anche per questo che per il Pd, prima ancora che a livello europeo, le elezioni domenica si vinceranno o si perderanno alla luce di cosa farà il nuovo centrosinistra in Piemonte.

Di più su questi argomenti: