Più che il Garante, Grillo è il garantito
La tragica parabola di Beppe, ostaggio muto delle spese che paga Rousseau
La figura di Beppe Grillo, capocomico di un partito politico pseudo rivoluzionario dalla parabola farsesca, è sempre più tragica. Era partito con il vaffa in piazza, con gli sfottò ai politici che non rispettavano i programmi elettorali, e ora che la sua creatura è al governo e si rimangia una a una le promesse e rinnega uno a uno i “principi fondamentali”, non sa cosa dire. Sulla Tav, dopo il sì di Conte, dice “sono molto scontento” e “decida il Parlamento”, che è favorevole. C’è imbarazzo anche sull’abolizione del limite del doppio mandato attraverso il cosiddetto “mandato zero”, che per Luigi Di Maio è un mandato che non si conta. Rispetto a questa innovazione, che stravolge una regola fondamentale con una trovata ridicola, Grillo fa solo un tweet sibillino, parafrasando una canzone di Julio Iglesias: “Il mandato ora è in corso è il primo di un lungo viaggio… ma di andarmene a casa non ho proprio il coraggio…”. Ma lui è il Garante, “il custode dei valori fondamentali” del M5s, e avrebbe il dovere di dire qualcosa in più e il potere di impedire una riforma del genere. E invece si limita a una battutina priva di efficacia sia politica che comica. E proprio in questo consiste la figura tragica di Beppe Grillo: per metà politico che non comanda e per metà comico che non fa ridere. Perché non si espone chiaramente? Perché dopo il “mandato zero” Di Maio non è stato “mandato affa”? Perché a tutti i cosiddetti ortodossi che si rivolgono a lui per chiedergli una sterzata dice di stare calmi? Perché non tutela lo “spirito originario” del movimento? La risposta è che ormai più che il Garante del M5s, Grillo è il garantito. Da Davide Casaleggio. Che attraverso l’Associazione Rousseau, e con i soldi versati dai parlamentari, paga tutte le spese legali di Grillo legate al movimento. Secondo l’ultimo bilancio, Rousseau ha speso lo scorso anno 176 mila euro di spese legali e ha accantonato 70 mila euro per quest’anno. La verità è che Grillo è di fatto sotto sequestro dell’Associazione Rousseau. Se i militanti e i deputati vogliono un vero Garante parlante e nel pieno delle sue funzioni, dovrebbero pagare una specie di “riscatto”: sostituirsi a Casaleggio nel pagamento delle spese legali di Grillo.