Aprire i porti, ma con juicio
Sbagliato cancellare Salvini senza curarsi dell’opinione pubblica e dell’Europa
Il nuovo governo si farà, anche grazie all’approvazione registrata dalla piattaforma Rousseau, e si propone di durare a lungo. Il programma sarà, come sempre, onnicomprensivo, ma quel che conterà sarà soprattutto il modo con cui si affrontano le emergenze e le situazioni critiche. Tra queste resta, nonostante la riduzione degli sbarchi, quella dell’immigrazione. Limitarsi, in questo campo sul quale la sensibilità popolare è assai radicale, a smontare la politica dei porti chiusi di Matteo Salvini può rivelarsi controproducente. Se il governo appare come succube delle ong e aperto a un’immigrazione incontrollata fornirà proprio a Salvini il materiale per ricostruire il consenso che i sondaggi danno calante, ma comunque assai consistente. La gestione concordata dei rimpatri, la condivisione europea dell’accoglienza, soprattutto una iniziativa capace di disinnescare la mina libica sono le condizioni, tutt’altro che semplici, per affrontare il problema alla radice. Non sarà facile né rapido ottenere risultati su questi scacchieri, ci sarà un periodo intermedio in cui bisognerà decidere caso per caso, il che richiede una forte dose di responsabilità politica. Capovolgere semplicemente la prassi dell’ostilità alle ong in quella dell’accoglienza indiscriminata, oltre a suonare sconfessione totale della politica praticata anche dal M5s, renderà più difficile utilizzare i rapporti migliorati in Europa per una corresponsabilità continentale. Se i migranti sbarcano in Italia senza problemi, nessun altro se ne preoccuperà, anche perché l’accoglienza è impopolare anche altrove, e questa sembrerà la dimostrazione che Salvini aveva ragione, e se anche non è vero, conta quel che appare credibile. Proprio per questo bisogna correggere gli eccessi con razionalità e buon senso e, soprattutto, con qualche risultato concreto, sia per l’integrazione che per le espulsioni e i rimpatri. Una contrapposizione frontale e inefficace finirebbe con l’assumere un connotato ideologico, peraltro assai impopolare, che non aiuterebbe di sicuro a far durare il governo.