Facebook ha deciso di rimuovere il video nel quale si vede Salvini, qualche giorno prima delle elezioni regionali in Emilia-Romagna, citofonare all’abitazione di una famiglia tunisina per sapere se qualcuno dei suoi componenti spacciasse droga. L’iniziativa della piattaforma social, seppur tardiva, è doppiamente benvenuta; da un lato, essa infatti conferma il desiderio dei vertici aziendali di non volersi arrendere alla decisione del tribunale di Roma che dopo la chiusura della pagina di CasaPound ha sostanzialmente affermato che Facebook sarebbe un spazio pubblico sottratto alle regole di gestione della proprietà; dall’altro, ribadisce la volontà di assicurare un minimo di decenza civile e politica al dibattito che si alimenta sul web.
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