Il Partito democratico insiste per stringere alleanze con gli altri soci di governo per le regionali e le comunali di settembre. In questo modo si conferisce a quei voti locali un carattere nazionale di verifica dei rapporti di forza tra maggioranza e opposizione. Non è un’idea particolarmente nuova, lo fece anche Matteo Salvini dando una valenza nazionale alle elezioni dell’Emilia e Romagna, né molto saggia. Si può capire che l’opposizione punti a delegittimare la maggioranza di governo attraverso i voti locali, ma chi è al governo che cosa ci guadagna? Se vince resta nella situazione precedente, se perde dà indirettamente argomenti a chi sostiene che una maggioranza sconfitta non ha titolo per governare.
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