Ormai davide è un corpo estraneo
Perché il M5s considera Casaleggio sempre più solo un esattore
Il patron della Casaleggio Associati chiede ai gruppi parlamentari di fornirgli gli addetti alla comunicazione per l'evento Villaggio Rousseau. L'indifferenza per l'apertura al Mes
Vanno presi tutti i soldi dall'Europa? Sì, “dobbiamo recuperare risorse da tutte le fonti disponibili, anche per la sanità”. Non è che abbia detto proprio “prendiamo i soldi del Mes, facciamolo subito senza indugi”, Davide Casaleggio. E però nell'intervista a Tpi, una delle poche concesse nelle ultime settimane (generalmente non passano inosservate, l'ultima volta al Corriere si era esibito in un paragone tra l'Unione europea e Shylock, l'usuraio ebreo del Mercante di Venezia), il figlio padrone della Casaleggio Associati il messaggio lo ha fatto anche solo indirettamente filtrare: usare un flusso di cassa così consistente per ammodernare il paese non può essere visto come un tabù sempiterno. E poi 36 miliardi aggiuntivi non sono bruscolini se è vero che è la stessa fondazione Casaleggio, in un rapporto sull'economia del futuro, a stimare che le risorse per far ripartire il paese dovrebbero ammontare almeno al 15 per cento del pil: grosso modo la mole del Recovery fund più i prestiti garantiti dal Meccanismo europeo di stabilità.
Per altro, un certo amletismo tra i cinque stelle non è neppure una novità. Era stato lo stesso viceministro Sileri a dire, non più tardi di qualche settimana fa, che se si trattasse di “ soldi vantaggiosi, senza vincoli e in tempi rapidi, allora va bene”. Seguito da Sergio Battelli, che sull'utilizzo dello strumento non escludeva nulla, predicando “pragmatismo, per non essere ostaggi di Salvini”. E allora le parole di Casaleggio si sono fatte notare più per l'indifferenza della base M5s che non per il merito della faccenda. Il presidente dell'associazione Rousseau, che solitamente parla non si sa a che titolo (come presidente dell'associazione suddetta? Come proprietario della Casaleggio associati? O come confidente di Di Battista?) fino a qualche tempo fa possedeva il magic touch di chi prende una posizione e in molti vi si accodano. Quando ad esempio si voleva mettere in discussione il limite dei due mandati, lui subito si diceva contrario, e la discussione evaporava. Oppure i parlamentari che premevano (oltre a Dibba) per una sorta di congresso che indicasse in tempi rapidi il nuovo capo politico, avversati dall'attendismo di Crimi, trovavano in lui una sponda contro Grillo.
Qualche giorno fa qualcosa in più di un piccolo incidente c'è stato con la votazione del nuovo regolamento del gruppo dei senatori 5 stelle, che tra le altre cose limita l'utilizzo della piattaforma Rousseau per le scelte politiche. Mentre i gruppi parlamentari sono sul piede di guerra perché Casaleggio avrebbe tentato, così raccontano i deputati inviperiti, di utilizzare lo staff della comunicazione della Camera per organizzare il Villaggio Rousseau e promuovere il ciclo di conferenze online (sobriamente indicate come "Olimpiadi delle idee ribelli") in programma il 25 e 26 luglio e a cui parteciperanno i big del Movimento (ma non Grillo), alcuni ministri e persone estranee alla politica. Insomma, Casaleggio voleva usare lo staff pagato dai parlamentari per pubblicizzare un evento della sua associazione. Non esattamente il modo migliore per ricompattare gli animi di un movimento che mentre litiga sull'opportunità di costruire o meno un'alleanza con la sinistra alle regionali, continua a rimandare l'appuntamento con gli Stati generali, e adesso rimprovera pure a Casaleggio di essere sempre meno un punto di riferimento e sempre più un semplice esattore di gabelle.