La proroga dello stato di emergenza, richiesta al Senato da Giuseppe Conte, ha molte ragioni pratiche a favore, ma suscita anche legittime perplessità su un piano più giuridico e formale, e la forma è essenziale in una democrazia. Le ragioni pratiche sono evidenti: ci sono regimi commissariali che dipendono dallo stato di emergenza e la loro continuità è indispensabile. Ci sono misure straordinarie che incidono sui rapporti di lavoro, per esempio l’estensione della cassa integrazione e il divieto di licenziamento che dipendono dallo stato di emergenza e il rinnovo dello stato d’emergenza poteva essere fatto con altri tempi.
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