Senza nemmeno attendere l’audizione del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che sarà ascoltato venerdì in commissione Lavoro, ovvero “la sede per conoscere i nomi”, la Lega ha deciso di sospendere i suoi due deputati Elena Murelli e Andrea Dara, che avevano percepito il bonus di 600 euro previsto per i titolari di partita Iva. Lo ha comunicato il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, “dopo aver ascoltato e verificato le rispettive posizioni”. E ha spiegato: “Pur non avendo violato alcuna legge è inopportuno che parlamentari abbiano aderito a tale misura e per questa ragione abbiamo deciso e condiviso con i diretti interessati il provvedimento della sospensione”. Per portarsi avanti col lavoro, e mettere un argine a una pesante crisi mediatica, Matteo Salvini ha proclamato la linea dura: chi si è macchiato di incasso di bonus non verrà ricandidato. Un diktat che potrebbe avere conseguenze anche a livello locale, nelle regioni in cui si stanno definendo le liste per le amministrative – Veneto di Luca Zaia compreso, che non appare immune dal nuovo virus del bonus. Motivi di opportunità per così dire etica, e motivi di opportunità politica. Il sospetto è che la toppa riesca più dannosa del buco, almeno a livello di immagine politica.
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