C’è più affanno ora nell’attività di governo di quanto ce ne fosse nei giorni più difficili dell’emergenza. Il susseguirsi dei decreti, al ritmo di uno al mese, aveva un suo ordine pur tra le preoccupazioni e il dolore di quei giorni e rispondeva alle esigenze del momento. Contenendo anche qualche indicazione per il dopo, per la ripresa. In modo specifico e voluto per il riavvio dei cantieri, per le opere pubbliche, per la spinta a un settore a forte impatto occupazionale come l’edilizia. Ora non si può dire che sia sparita quella buona volontà e che tutto sia rimasto lettera morta.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE