Si dirà che sono solo una manciata di ballottaggi, piccoli segnali che arrivano dai territori. E però, per un partito che nei territori si vanta d’essere nato, le sconfitte di ieri non possono essere ignorati. Perché, sia pure in una tornata dove la destra nel suo complesso va in tilt, vincendo in appena un capoluogo di provincia su nove (Arezzo), la Lega accusa una sofferenza tutta sua, tutta relativa alla sua tentata, e per ora abortita, trasformazione in partito nazionale. Perché al centrosud le cose non vanno affatto bene (e, scrutinio a parte, se ne sono accorti i tanti padani duri e puri che, scesi a Catania per l’adunata in vista del processo al loro Capitano, si sono ritrovati delusi nel constatare che erano quasi solo loro, quelli del nord, a riempire la piazza).
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