Il nuovo decreto “Sicurezza” abolisce alcune delle norme più restrittive che erano state introdotte nel precedente testo redatto da Matteo Salvini, senza accedere alla logica dell’accoglienza indiscriminata propugnata dagli estremisti alla Saviano. L’emigrazione da certe zone è un fenomeno inarrestabile, quindi va regolato e controllato, impedirlo, oltre che in molti casi inumano, è impossibile. L’accoglienza deve essere selettiva, la protezione “speciale” per chi rischia in patria di dover sottostare a forme ignobili di oppressione e discriminazione è giusta purché non se ne abusi. I confini europei, e quindi quelli italiani, non devono essere aboliti, vanno controllati e gestiti con buon senso e spirito umanitario. Questi sono i princìpi cui si ispira il nuovo provvedimento, e fin qui tutto bene. Da lì in poi si apre la partita assai complessa dell’applicazione delle nuove regole.
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