Matteo Salvini, con una lettera al Corriere, cerca di replicare alle osservazioni dei molti che lo accusano di non essere in grado di assicurare all’Italia un governo capace di affrontare le sfide che ha di fronte. Nella sua risposta c’è una parte, tutt’altro che convincente, in cui spiega la tattica adottata finora, trascurando gli assalti e valorizzando solo il via libera all’assestamento di bilancio e la volontà di dialogo con la maggioranza che avrebbe la responsabilità di aver eluso i propri impegni al confronto. Spiegazioni un po’ goffe e difensive. C’è poi una parte propositiva in cui, a parte l’elencazione di categorie da salvaguardare e di tematiche da affrontare con più impegno (a cominciare dalla sanità, per la quale però chissà perché non si deve attingere al sostegno immediato del Mes), si aggiunge, e questa è una novità, una certa comprensione dell’esigenza di abbandonare la polemica antieuropea. Salvini parla di un giro continentale per prendere contatto con governi e forze di opposizione dei vari paesi, perché “nessuno vuole un’Italia debole e isolata”. Arriva pure a lodare la Germania per la decisione di aver acquistato vaccini al di fuori del piano Ue.
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