Nelle parole di Sergio Mattarella c’è l’equilibrio giusto tra preoccupazione e speranza: una preoccupazione per i ritardi accumulati che si sommano alla tragedia della pandemia, la speranza basata sulla rapida evoluzione della ricerca che ha prodotto i vaccini che ci proteggeranno e sulla svolta solidale dell’Ue che ha saputa superare le chiusure che avevano reso inefficace la risposta alla crisi finanziaria precedente, scegliendo invece oggi una strategia di crescita e di ripresa complessiva. “Tutto questo”, ha detto nel suo discorso del 31 dicembre il Presidente, “richiama e sollecita la responsabilità delle istituzioni, delle forze economiche, dei corpi sociali, di ciascuno di noi”. Particolarmente preciso è il richiamo alla “declinazione nazionale” del piano europeo per la ripresa. Questo nodo politico viene inserito in un quadro più ampio di responsabilità comune verso il futuro e verso le giovani generazioni.
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