Mentre continua la sempre meno comprensibile “verifica” della maggioranza, l’attività per così dire ordinaria del governo subisce intralci e accumula ritardi. Si accumulano decreti che dovranno essere convertiti entro il mese prossimo, ce ne sono già almeno cinque senza contare quelli sui ristori, il che porterà quasi inevitabilmente a una fase convulsa della discussione parlamentare. Il governo deve governare, specialmente in una fase in cui si debbono inanellare una serie di decreti (compreso quello di correzione in extremis del bilancio a causa di un incredibile errore commesso nella sua redazione per quel che riguarda la manovra sul cuneo fiscale). Mentre si discute delle prospettive più ampie legate all’impiego dei fondi europei per la rinascita, non si può continuare ad agire in modo poco rispettoso delle prerogative parlamentari e poco efficace. Una certa faciloneria in fase di emanazione dei decreti, il ritardo nella loro calendarizzazione, rischiano di accentuare le tensioni anche sulla materia ordinaria, creando peraltro confusione per chi poi quei decreti li deve applicare.
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