Il caso
Milano violenta. Il M5s fa irruzione nella Casaleggio Associati per farsi dare i dati degli iscritti
"I nostri esperti informatici si sono recati presso gli uffici dell'associazione Rousseau", dicono i cinque stelle in un post. La replica della piattaforma: "I dati non sono un pacco postale da consegnare a qualcuno"
Da battaglia legale, tutto un muoversi secondo i ritmi delle carte bollate, quella tra M5s e associazione Rousseau s'è trasformata in una contesa molto concreta, fisica a dire il vero. Come ha raccontato lo stesso Movimento cinque stelle con un post sui social, "oggi è successo un fatto gravissimo", Ovvero? "Il Movimento 5 Stelle la scorsa settimana ha ordinato, in conformità alla legge, all’Associazione Rousseau, responsabile del trattamento dei dati, di restituire al M5S i dati relativi agli iscritti del Movimento, diffidandola dal continuare ad utilizzarli, indicando il termine di 5 giorni per organizzarsi e provvedere alla restituzione". Bene. Poi cos'è successo? "Oggi, decorso tale termine e previa ulteriore comunicazione di conferma, i nostri esperti informatici e periti forensi si sono recati presso gli uffici dell’associazione Rousseau per ricevere i dati in consegna". In pratica i grillini hanno fatto irruzione negli studi milanesi della Casaleggio Associati, dove ha sede Rousseau, per chiedere gli scatoloni e i fascicoli relativi all'attività degli iscritti al movimento. "Purtroppo, l’Associazione Rousseau, non ha provveduto alla consegna e ciò è oggettivamente grave e palesemente illegittimo". Non è tutto. Perché come s'è incaricato di spiegare più avanti il documento diffuso online, "chi ha rallentato questo processo si assumerà tutte le responsabilità nelle sedi giudiziali penali, civili e amministrative per il danno che sta causando al Movimento 5 Stelle". E cioè ritorniamo lì, di fronte al giudice che si incaricherà di dirimere la controversia.
La visita degli "esperti informatici e periti forensi" grillini avveniva nelle stesse ore in cui il curatore speciale dei Cinque stelle incaricato dal Tribunale di Cagliari Silvio Demurtas reclamava per se la consegna dei dati. E soprattutto in cui sul Blog delle stelle Enrica Sabatini chiariva la posizione ufficiale dell'associazione Rousseau (e quindi il Casaleggio pensiero). "L’elenco degli iscritti non è un pacco postale da consegnare a qualcuno, ma rappresenta una comunità di centinaia di migliaia di persone alla quale abbiamo dedicato il nostro lavoro e il nostro tempo con la massima professionalità e che, quindi, rispettiamo profondamente", recita il post. "Ci adopereremo, nelle more delle nostre competenze e nei limiti del nostro ruolo presso il legittimo titolare dei dati, affinché tutti coloro che avranno fatto esplicita richiesta non siano costretti a rinunciare alla propria storia di attivisti su Rousseau in vista di tutti i progetti che nasceranno nel prossimo futuro e affinché possano esercitare a pieno il diritto di accesso e di proprietà dei propri dati". Come ci tiene a specificare la Sabatini "l'Associazione Rousseau è a totale disposizione, come sempre, per risolvere i problemi e collaborerà con serietà per dare seguito a tutte le decisioni che saranno prese, ma che dovranno, come già detto e ribadito, garantire il rispetto della legge, della democrazia interna e di tutti gli iscritti". Collaborazione resa ancor più impraticabile dalla sortita milanese di questa mattina, e dalla successiva porta sbattuta in faccia ai famosi periti forensi del Movimento.