La Raggi, Dibba e gli altri. Tutte le reazioni grilline alle scuse di Di Maio
"Condivido le sue parole al Foglio", dice la sindaca di Roma. Da Azzolina a Morra e Battelli: ecco come gli esponenti del M5s (e gli ex) commentano la svolta garantista del ministro degli Esteri
Raggi: "Condivido le scuse di Di Maio"
"Condivido le parole di Luigi Di Maio nella lettera aperta pubblicata dal Foglio". Lo dice su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi, a commento della lettera che il ministro degli Esteri ha inviato al nostro giornale, e in cui chiede pubblicamente scusa all'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti per la campagna di gogna mediatica che il M5s scatenò nel 2016, quando venne accusato di turbativa d'asta. Uggetti pochi giorni fa è stato assolto in appello. Una vicenda per cui Di Maio ha scritto che "una cosa è la legittima richiesta politica, altro è l’imbarbarimento del dibattito, associato ai temi giudiziari".
Le altre reazioni all'interno del M5s
Sergio Battelli, presidente commissione Affari europei della Camera
"Chiedere scusa, soprattutto in politica, non è mai facile. Ecco perché trovo molto significative le parole espresse ieri dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulle pagine di questo quotidiano e intorno alle quali auspico la piena convergenza di tutto il MoVimento e delle altre forze politiche. Sono parole che trovano il mio pieno sostegno e che testimoniano la nostra evoluzione. Capiamoci, continueremo a pretendere legalità da chi si candida a guidare le istituzioni ma non a costo di trasformare la competizione polica ed elettorale in un Colosseo in cui spolpare gli avversari, sacrificando vita e dignità delle persone, a cominciare dai sindaci, da sempre in prima linea nel fronteggiare ogni tipo di emergenza".
Federica Dieni, deputata calabrese
"Da avvocato, ho sempre avuto qualche remora rispetto a certi toni esasperati. E dunque non posso che apprezzare la presa di posizione di Di Maio: una lettera che indica il percorso di maturazione e di maggiore consapevolezza nel M5s, dopo tanti anni di politica attiva, di come sia doveroso non fare campagna elettorale sui problemi giudiziari. Una cosa è la doverosa richiesta di chiarezza e trasparenza dei politici nei confronti dei cittadini, e anche richieste politiche di dimissioni in determinati casi, altro usare tutte le eventuali indagini e procedimenti per colpire gli avversari. Per il resto sulla riforma Cartabia serve andare al tavolo senza pregiudizi partendo dalle nostre posizioni ma trovando il giusto punto di caduta perseguendo il fine di velocizzare i processi , per tutelare tutte le parti coinvolte e senza avere la presunzione di essere detentori della verità assoluta".
Giovanni Currò, deputato
"Ritengo che la riflessione di Luigi sia lodevole, si assiste sempre meno ad assunzioni di responsabilità e soprattutto scuse nel mondo politico, sulla scia dell'apparire sempre "uomo forte che non sbaglia mai". Luigi ha giustamente aperto un'attenzione doverosa alle onde emotive e all'esacerbazione di fatti influenzati dall'opinione pubblica del momento, la politica ha il dovere di fornire riflessioni e soluzioni di sistema, non risposte spot per attrarre consenso."
Luca Carabetta, deputato
"Le parole di Luigi Di Maio aprono a una riflessione più ampia sulla politica che il Movimento Cinque Stelle dovrà portare avanti. Si può e si deve criticare aspramente l'operato di altre forze politiche nel rispetto dei principi dello stato di diritto. Tutto ciò continuando a tenere alta l'attenzione sui profili di onestà e trasparenza di chi si candida e di chi poi ricopre una carica pubblica. In un momento storico come questo la politica deve concentrare il dibattito pubblico su un serio confronto sui temi. Lasciamo la propaganda a Salvini e Meloni".
Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia alla Camera
"Mi aspetto altrettanta onestà intellettuale e trasparenza da parte di tutti, a partire da quelli che stanno denigrando scientificamente il Movimento e i suoi esponenti in particolare Virginia Raggi. E non si provi a deviare il senso della bella lettera di Di Maio, come fa chi chiede 'ravvedimenti': resta la centralità della questione morale in questo paese, la propensione di certa classe politica a scavalcare le regole e ottenere consensi tramite lo scambio di utilità, ad esempio. O il disprezzo del bene comune, o la creazione di un nemico per ottenere consensi facili. Tutto questo non è archiviato dalla lettera impegnativa e importante di Luigi". Lo dice all'Adnkronos il presidente della Commissione Giustizia M5S alla Camera, Mario Perantoni.
Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia (ex M5s)
"Di Maio chiederà scusa, io la penso diversamente", ha detto Nicola Morra parlando a La7
Francesco D'Uva, ex capogruppo del M5s alla Camera
"Condivido il pensiero di Luigi di Maio: all'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti le scuse sono un atto dovuto. Le parole hanno un peso, soprattutto se pronunciate da un rappresentante delle istituzioni. Per questo la gogna mediatica nelle piazze, reali o virtuali, è da condannare. I processi spettano ai magistrati. Alla politica, invece, tocca impegnarsi con un linguaggio pacato e rispettoso verso il prossimo, evitando campagne d'odio, senza farsi accecare dalla rabbia. Ne sono sempre stato convinto a tal punto da aderire, anni fa, al Manifesto della comunicazione non ostile per la politica, sottoscritto da oltre 200 deputati. Diversa è, invece, la necessità di tenere lontane dalle istituzioni quelle persone che non sono e non appaiono limpide. Come diceva Paolo Borsellino, gli uomini politici non devono soltanto essere onesti, ma lo devono anche apparire: chi gestisce la cosa pubblica deve essere sopra i sospetti e lavorare esclusivamente per il bene comune".
Lucia Azzolina, ministro dell'istruzione nel governo Conte II
"Di Maio con queste parole dimostra maturità e grande coraggio. La condanna a mezzo stampa è prima di tutto una mancanza di rispetto nei confronti della persona. Io, nel mio piccolo, ho sempre evitato giudizi sommari. Questo non mi impedisce di essere rigorosa e anche intransigente rispetto ai comportamenti di chi ha responsabilità politiche e deve trasmettere messaggi positivi".
Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture
"Luigi Di Maio dimostra di avere la stoffa di un leader perché interviene su un tema spinoso e chiede scusa. Da sempre sono stato molto aperto, non mi sono mai iscritto ai forcaioli. Il M5S ha cavalcato le questioni giudiziarie e contribuito a creare un clima ostile a persone risultate innocenti", ha osservato il deputato grillino parlando su La7.
Stefano Vignaroli, presidente della Commissione ecomafie
"Bene il ministro Di Maio, benissimo la sindaca Virginia Raggi, che ha vissuto sulla propria pelle l'infamia della gogna mediatica, come io stesso per altre vicende ho dovuto subire attacchi immotivati figli solo del pregiudizio. La giustizia, quella che misura il grado di civiltà di una società liberale, va riformata con assoluto equilibrio. Accusa e difesa devono essere alla pari, con le stesse armi, con gli stessi diritti e gli stessi doveri. E in questo percorso di risanamento civile, un ruolo decisivo spetta all'informazione. Come diceva Piero Calamandrei, la giustizia è una spada senza l'elsa: chi la impugna può ferire e rimanere ferito".
Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera
"Mi aspetto ora altrettanta onestà intellettuale e trasparenza da parte di tutti, a partire da quelli che stanno denigrando scientificamente il Movimento e i suoi esponenti, in particolare Virginia Raggi. E non si provi a deviare il senso della bella lettera di Di Maio, come fa chi chiede 'ravvedimenti'. Resta la centralità della questione morale in questo Paese, la propensione di certa classe politica a scavalcare le regole e ottenere consensi tramite lo scambio di utilità, ad esempio. O il disprezzo del bene comune, o la creazione di un nemico per ottenere consensi facili. Tutto questo non é archiviato dalla lettera impegnativa e importante".
Alessandro Di Battista
"Dei pensieri di Luigi bisogna chiedere a lui. Giorni fa non è stato arrestato anche il sindaco di Foggia in quota Lega? E non è successo che alcuni esponenti dei Cinque Stelle lo hanno attaccato? Allora non dovevano attaccare il sindaco della Lega arrestato perché ovviamente è innocente fino a sentenza passata in giudicato?". Così Alessandro Di Battista ospite sul Nove de La Confessione in onda stasera, ha commentato la lettera di Di Maio. pubblicata sul Foglio. "Alessandro Profumo, numero due di Leonardo, è innocente perché non ha subito una condanna definitiva quindi i suoi diritti costituzionali sono garantiti. È giusto o sbagliato che in questo momento continui a essere il numero uno di una delle più importanti aziende partecipate italiane? Secondo me è sbagliato e la politica dovrebbe chiedere le sue dimissioni - ha spiegato l'ex deputato grillino - Borsellino diceva che i politici non solo devono essere onesti, ma devono anche sembrarlo. Per quanto riguarda il sindaco di Lodi io sono contento per lui che sia stato assolto, questo a dimostrazione del fatto che evidentemente i tre gradi di giudizio funzionano".
Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo
“Ho apprezzato molto le parole espresse da Luigi Di Maio e le scuse rivolte all’ex Sindaco di Lodi Uggetti: è necessario da un lato ricordare che principi come la presunzione di innocenza sono pilastri dello Stato di diritto e della nostra cultura giuridica, dall’altro ribadire che tutti i soggetti politici devono affrontare con decisione e trasparenza una questione morale che oggi è più viva che mai. Serve avere fiducia nella giustizia quindi, ma anche necessità di dare il buon esempio per chi ricopre incarichi pubblici, possibilmente in un clima di correttezza e di serietà tra le forze politiche".
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