Letta s'ispira a Biden, ma l'Italia ha problemi diversi

Enrico Letta, nel definire la nuova linea del Pd, sta evidentemente prendendo ispirazione da un moderato centrista come Joe Biden che, una volta diventato presidente, sta avanzando proposte radicali. “Ieri, a Cleveland, Joe Biden ha chiesto all’1 per cento più ricco del suo paese di aiutare di più la parte più in difficoltà. Nessuno, lì, ha gridato allo scandalo” ha twittato il segretario del Pd, riferendosi alle reazioni suscitate dalla sua proposta di alzare notevolmente l’imposta di successione sui più ricchi per dare una “dote” da 10 mila euro a chi compie 18 anni.

Ciò che distingue Biden e Letta non è tanto l’assenza di reazioni negative, perché quelle ci sono ovviamente anche negli Stati Uniti, su questo aspetto tutto il mondo è paese, ma è la differenza del contesto economico dei due paesi. Biden arriva alla Casa Bianca, proponendo di aumentare le tasse al top 1 per cento, dopo che Donald Trump ha varato un piano di riduzione delle tasse da 2 mila miliardi di dollari di cui hanno beneficiato le fasce più abbienti. Inoltre, negli Stati Uniti la pressione fiscale è il 24,4 per cento del pil, mentre in Italia è al 42,4 per cento (quasi il doppio). Per giunta gli Stati Uniti hanno un’economia in crescita da anni e un problema serio di disuguaglianze, quindi si pone la questione di come redistribuire in maniera più equa questa crescita. L’Italia, invece, ha un’economia stagnante da decenni e tornerà, ultima in Europa, nel 2023 al pil pre-Covid, che però non aveva raggiunto il livello pre-crisi del 2011. Insomma, il contesto qui è molto diverso.

L’Italia dovrebbe preoccuparsi, proprio per garantire un futuro decente ai giovani, di come far crescere il pil prima di redistribuirlo e di come abbassare la pressione fiscale visto che è molto alta. Le proposte antiricchi di Letta possono sicuramente essere avanzate, ma in questo quadro e partendo dalla consapevolezza che la situazione italiana è molto diversa da quella americana.