editoriali
Grillismo smemorato
Il Conte disorientato dai condoni dimentica di quelli fatti dal suo governo
Nella prima intervista da capo del movimento 5 stelle, al Corriere della Sera, Giuseppe Conte dichiara il “disorientamento dei cittadini” per alcune decisioni del governo Draghi, del quale i 5s fanno parte. Tra queste il condono fiscale. L’ex premier fa evidentemente riferimento a una parte del decreto Sostegni che prevede la cancellazione totale o parziale di cartelle fiscali che lo stato considera non più esigibili. Così le ha definite il 18 marzo Laura Castelli, viceministra dell’Economia, “per fermare le fake news che qualcuno usa per dire che ha vinto e altri che si tratta di un condono”. La Castelli, grillina o post grillina come ora il suo nuovo leader, non appare disorientata né come esponente di governo né in quanto cittadina. Né, per lei, ci sono condoni da denunciare (“si tratta di pulizia del magazzino fiscale”) come per l’ex avvocato del popolo. Che invece di condoni ne ha firmati e tentati più d’uno. Per governare con la Lega, nel 2018, adottò il famoso contratto di governo che prevedeva la pudicamente definita “pace fiscale”.
Nel 2019, sempre con Matteo Salvini vicepremier, varò l’annullamento d’ufficio delle cartelle esattoriali fino a mille euro dal 2000 al 2010, ma anche il condono di sanzioni e interessi per debiti fiscali e contributivi: il “saldo e stralcio”. Ma già a novembre 2018 nel cosiddetto decreto Genova aveva inserito una norma, voluta dai 5 stelle, che sanava abusi edilizi commessi ad Ischia, colpita dal terremoto l’anno prima, e in altri 140 comuni del centro-sud “per eventi sismici precedenti” (insomma i terremotati del bacino elettorale pentastellato). Nel gennaio 2020, trasmigrato a capo del governo 5S-Pd, provò a far passare una norma che sanava “gli immobili edificati abusivamente che risulteranno conformi ai piani regolatori alla data di presentazione della domanda”. Un condono edilizio per preveggenti. Oggi per tonificare le truppe di cui ha preso il comando Conte si dice disorientato dai condoni di Draghi: disorientato è chi lo legge.