le reazioni
"Uno scivolone per il Pd riunirsi nel Palazzo occupato"
L'ex capogruppo Marcucci critica l'incontro allo Spin time: "Il partito protegga i candidati alle primarie". Michetti: "Va contro il principio di legalità"
Che dall'altro versante politico avrebbero criticato l'incontro allo Spin Time che ha chiamato a raccolta i candidati alle primarie del Pd, era quasi naturale aspettarselo. E infatti se per Giorgia Meloni si è trattato di una "vicenda sconcertante che lascia increduli", era piuttosto prevedibile l'uscita di Enrico Michetti. "Io non avrei partecipato, il principio di legalità va affermato sempre", ha detto in mattinata il candidato del centrodestra nella Capitale. Echeggiando le battaglie securitarie che la destra ha sempre cavalcato a ogni latitudine. Figurarsi a Roma, dove occupazioni e sgomberi sono sempre stati un tema da campagna elettorale.
Fin qui tutto normale. Ma anche all'interno dello stesso Partito democratico c'è stato chi ha criticato l'inopportunità di riunirsi in uno spazio occupato. "Organizzare il primo confronto delle primarie del centrosinistra a Roma nello stabile occupato di via Santa Croce in Gerusalemme è stato uno scivolone. Il Pd romano protegga di più i suoi candidati", ha scritto su Twitter l'ex capogruppo al Senato dei dem Andrea Marcucci. Un intervento che a 72 ore dalla chiamata ai gazebo rischia di incendiare ancor di più lo scontro tra le varie correnti democratiche. A riprova di ciò, all'esponente di Base riformista ha risposto Marco Miccoli, responsabile Lavoro nella segreteria Zingaretti ed ex deputato. "Marcucci parla di cose che non conosce. Faccia una telefonata a monsignor Konrad Krajewski l'elemosiniere di Papa Francesco, che conosce bene la situazione. Chi conosce Roma, sa bene che il confronto tra i candidati a sindaco della Capitale, che si è tenuto in quello spazio sociale, è stato un bel segnale. Marcucci rispetti la storia recente della città e l'intelligenza dei romani", ha detto Miccoli. Subito seguito dal segretario del Pd romano Andrea Casu che su Facebook ha scritto: "Andare incontro alle sofferenze della città, partendo proprio dalla necessità di offrire risposte all'emergenza abitative, e dal confronto con le forze e le energie civiche che in questi anni si sono attivate nella Capitale, è il modo migliore per proteggere i nostri candidati dall'autoreferenzialità e offrire l'impegno della nostra squadra a tutta la città". Sull'incontro di ieri, peraltro, oggi è tornato anche l'ex ministro Gualtieri. "Un sindaco serio va nelle situazioni che sono piu' complicate. A Roma c'è un'emergenza abitativa e il grande problema delle occupazioni delle case popolari. Ieri, su questo, ho proposto un patto per la casa", ha detto ospite all'Aria che tira su La7.