editoriali
Il Pd va in piazza contro se stesso
Non esternalizziamo i servizi pubblici. I dem attaccano la legge dei dem
Forse per via del dramma tra i Cinque stelle, è passato un po’ in sordina lo sciopero generale dei multiservizi per cui ieri hanno manifestato a Roma i sindacati confederali. Mentre se ne sono accorti i cittadini di mezza Italia a cui non sono state ritirate le pattumelle. Lo sciopero contesta l’articolo 177 del codice degli appalti che obbliga entro il 31 dicembre prossimo a esternalizzare e affidare a terzi, mediante procedure a evidenza pubblica, una quota pari all’80 per cento dei contratti di lavoro, servizi e forniture riferiti alle concessioni di energia, gas, luce, acqua e rifiuti. In sostanza, obbliga alla privatizzazione di buona parte delle municipalizzate.
La norma, già rinviata di un anno col Milleproroghe 2020, nasce all’interno del codice degli appalti, voluto dal Pd nel 2016, anche con l’obiettivo di migliorare i servizi al cittadino riducendo i costi di gestione per far sì che i servizi ambientali si interfaccino con le regole del mercato. Al contempo si riporterebbero in utile municipalizzate decotte oberate dai debiti e dalle spartizioni dei partiti. I sindacati sono contrari perché intravedono un rischio per 150 mila dipendenti che a loro dire rischierebbero il posto. Questo problema si risolve facilmente attraverso dettagliate e vincolanti clausole di subentro nelle attività già previste dallo stesso articolo e con l’applicazione dei contratti collettivi di categoria. Ciò consentirà di assicurare la totale salvaguardia dei posti di lavoro e di sbarrare la strada a operatori non qualificati. Secondo Assoambiente l’esternalizzazione dei servizi prevista dalla norma non causerà la perdita di posti di lavoro ma, anzi, contribuirà all’incremento degli addetti e al miglioramento dei livelli qualitativi dei servizi. Nonostante sia una delle norme simbolo di un Pd riformista e innovatore, concentrato sui servizi ai cittadini più che sulle rendite di posizione, ieri insieme ai sindacati è scesa in piazza anche Debora Serracchiani, presidente dei deputati del Pd, annunciando un emendamento restauratore. Indietro tutta.