Il ddl Zan fa discutere dentro e fuori dal Parlamento
Sondaggio Piepoli per il Foglio: il 42 per cento vorrebbe la legge sull'omotransfobia approvata così com'è. Il 30 per cento chiede delle modifiche. La maggioranza degli elettori di centrodestra non la vuole
Nel giorno della sua calendarizzazione, in Parlamento la discussione s'infiamma. Ma anche tra gli elettori c'è una discreta biforcazione tra chi il ddl Zan lo approverebbe così com'è e chi vorrebbe delle modifiche sostanziali. Secondo un sondaggio realizzato dall'Istituto Piepoli per il Foglio il 42 per cento degli elettori vorrebbe che non si perdesse altro tempo e si portasse a compimento la legge sull'omotransfobia, contro il 30 per cento che chiede di rivederne i contenuti e un 14 per cento di contrari all'approvazione. Ma l'analisi è ancor più peculiare se tarata sulle diverse coalizioni.
Nel centrosinistra la stragrande maggioranza (il 66 per cento) preme per un passaggio rapido in Parlamento, mentre l'indirizzo maggioritario nel centrodestra (il 39 per cento la pensa così) vorrebbe un affossamento del disegno di legge. Più combattuti gli elettori del Movimento cinque stelle. Una metà di loro è a favore del testo attuale, il 32 per cento guarda con favore a un lavoro emendativo. Mentre solo il 6 per cento non lo vorrebbe. Come spiega al Foglio Livio Gigliuto, vicepresidente dell'Istituto Piepoli, "il ddl Zan, come avevamo rilevato già a fine maggio, ha un consenso elevato nel Paese, ma gli italiani hanno capito che per approvarlo serve un compromesso. Modificarlo significherebbe mettere d’accordo anche gli elettori di un centrodestra che però sembra spaccato: molti elettori di Forza Italia lo approverebbero anche così com’è, mentre quelli della Lega lo accetterebbero solo con forti variazioni. La base di Fratelli d’Italia è l’unica a tifare per la bocciatura della legge”.
L'editoriale dell'elefantino