editoriali
Buone intenzioni senza stime di spesa
La riforma Orlando degli ammortizzatori sociali non fa i conti con l’erario
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha presentato alle parti sociali un progetto di riforma degli ammortizzatori sociali denso di buone intenzioni ma privo delle essenziali previsioni dei costi e delle indicazioni di come saranno reperiti. Così tutti hanno detto che la copertura universale della cassa integrazione va benissimo, ma poi hanno aggiunto che non sono disposti a metterci un euro in più. Presentare un progetto senza averlo preventivamente concordato con il ministero dell’Economia ha più il sapore di un’indicazione di principio che quello di un’effettiva azione di governo.
La cassa integrazione guadagni è appunto una cassa, pagata dai contributi delle aziende medio-grandi e dei lavoratori lì occupati, che in sostanza mutualizza i rischi derivanti da crisi di mercato temporanee o da fasi di ristrutturazione. Ampliare l’area di intervento anche alle microimprese, soprattutto a quelle del commercio e del turismo, significa far crescere i costi senza poter contare su un corrispondente aumento delle entrate. Nella situazione di emergenza determinata dalla pandemia l’estensione c’è stata, come misura straordinaria, e i costi sono stati addossati allo stato. Orlando si è limitato a scrivere che per due anni ci sarà un intervento pubblico di sostegno, senza quantificarlo ma è evidente che a regime il sistema regge solo se imprese e lavoratori se ne accollano i costi, il che aumenta il costo del lavoro e contrasta con l’obiettivo di rendere strutturale la crescita economica post pandemica.
L’altro problema rilevante, quello delle politiche attive per l’impiego da attuare nei confronti dei cassintegrati di imprese destinate a ridurre il personale è stato rinviato alla prossima riunione. Il governo fa bene a confrontarsi con i soggetti interessati dalle riforme in cantiere, ma se vuole risposte deve offrire quadri di riferimento attendibili e completi. Questo Orlando finora non l’ha fatto e se non sarà in grado di completare la sua proposta in tempi ragionevoli avrà perso un’occasione importante e l’avrà fatta perdere al paese.