Il caso
Finanziamenti illeciti, Carlo Fidanza si autosospende da Fratelli d'Italia
Dopo l'inchiesta di Fanpage che ha coinvolto l'europarlamentare di FdI. "Chiediamo i filmati integrali". Il passo indietro per "preservare Fratelli d'Italia da attacchi strumentali"
Finanziamenti illeciti, Fidanza si autosospende da Fratelli d'Italia
Ieri sera durante la trasmissione Piazza Pulita su La7 è andata in onda la prima puntata di un'inchiesta di Fanpage sull'estrema destra milanese. Un lavoro durato tre anni e in cui è coinvolto anche l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza, che è il riferimento della Meloni a Milano. In mattinata Fidanza ha reso noto di essersi autosospeso dal partito. "Nell'associarmi alla richiesta del mio partito di ottenere i filmati integrali che mi riguardano senza tagli o manomissioni in modo che gli stessi possano essere visionati dai competenti organi di FdI, su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attivita' di partito al fine di preservare Fratelli d'Italia da attacchi strumentali", ha detto il deputato europeo.
Secondo le immagini del servizio, che racconta la galassia di estrema destra che gravita attorno a Lega e Fratelli d'Italia, gli esponenti di Fratelli d'Italia sarebbero andati alla ricerca di finanziamenti, anche in nero, in particolare per l'elezione dell'avvocato Chiara Valcepina, candidata alle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre nelle liste di FdI. In uno spezzone dell'inchiesta si vede lo stesso Fidanza, che viene introdotto al giornalista sotto copertura da Roberto Jonghi Lavarini, alludere alla possibilità di regolare alcuni pagamenti illeciti per la campagna elettorale.
Fratelli d'Italia: "Chiediamo a Fanpage video integrale prima di prendere provvedimenti"
Alla messa in onda ieri su La7 il partito di Giorgia Meloni ha risposto con una nota ufficiale. "Fratelli d'Italia chiederà alla testata Fanpage e alla redazione della trasmissione ‘Piazza Pulita' su La 7 di ottenere il girato integrale, senza tagli o manomissioni, del video mandato in onda questa sera, in modo da poter valutare compiutamente eventuali responsabilità di esponenti di Fdi anche in relazione ai contatti con persone da tempo estranee a Fdi proprio in ragione delle loro posizioni incompatibili con quelle del nostro movimento". La stessa leader di FdI ha chiesto di ricevere il girato integrale dell'inchiesta. "Non giudico e valuto un dirigente che conosco da più di vent'anni – e sono rimasta colpita nel vederlo raccontare così – sulla base di un video curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto". Dopo il passo indietro di Fidanza Meloni ha specificato in una lettera al direttore di Fanpage che "ribadisco a nome di Fratelli d'Italia che nel nostro movimento non c'è alcun spazio per atteggiamenti ambigui sull'antisemitismo e sul razzismo, per il paranazismo da operetta o per rapporti con ambienti dai quali siamo distanti anni luce, né per atteggiamenti opachi sul piano dell'onestà".
Mentre dal fronte degli avversari politici la reazione è stata praticamente unanime. Il gruppo del M5s al Parlamento europeo ha chiesto le dimissioni di Fidanza "come atto dovuto per restituire dignità alla politica. L’inchiesta di Fanpage sulla Lobby nera a Milano mostra una realtà agghiacciante. Fratelli d’Italia non solo accoglie ma addirittura promuove personaggi loschi che inneggiano a Hitler, fanno battute sugli ebrei e rimpiangono la dittatura fascista". Per il candidato sindaco a Roma Carlo Calenda invece il servizio descrive un "sottobosco ributtante". E secondo la deputata milanese del Pd Lia Quartapelle quanto documentato da Fanpage è gravissimo: "Apologia di fascismo, finanziamento illecito, vicinanza a gruppi esoterici e di adoratori di Hitler. I fascisti non cambiano mai. È dai tempi di Matteotti che sono violenti e corrotti", ha scritto su Twitter.
"Quello che emerge dalla prima puntata dell'inchiesta 'lobby nera' di Fanpage, "fotografa un quadro inquietante e pericoloso su cosa sia il partito della Meloni e sulla galassia nera che gli gravita attorno", ha scritto in una nota la segretaria metropolitana del Pd Milano Silvia Roggiani.