la polemica
L'immancabile appello del Pd al voto antifascista contro Michetti
L'ex segretario dem di Roma, Marco Miccoli, su Twitter: "I nostri avversari sono quelli. Dateme retta". La campagna per il ballottaggio contro Enrico Michetti parte così, con il più banale dei richiami della sinistra
"Stamattina a Roma, per il ballottaggio mi limiterei a fare un appello al voto antifascista. Perché prima di tutto i nostri avversari sono quelli. Dateme retta". Finisce lo spoglio e parte, puntuale, il più banale dei richiami in cui qualcuno nel Pd inciampa sempre. Questa volta è Marco Miccoli a lanciare l'appello per l'unita "antifascista" contro l'avversario di centrodestra, Enrico Michetti. Miccoli è l'ex segretario del Partito democratico di Roma, ora deputato. E su Twitter scrive:
E' da escludere che Miccoli parli dei pittoreschi richiami di Michetti all'antica Roma, presenti pure nell'immaginario del ventennio. Più probabilmente, il riferimento è alla candidatura, all’interno della lista di Fratelli d’Italia per le elezioni in Campidoglio, di Rachele Mussolini, nipote di Benito, che reduce da un primo mandato ha raccolto circa 2.750 preferenze.
Tuttavia, benché il partito di Giorgia Meloni non sia nuovo a queste trovate (nel maggio 2019 aveva candidato all’Europarlamento Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del Duce), l’esternazione dell’ex deputato stupisce. Perché allora trovare candidati, scrivere programmi, avanzare proposte e organizzare intere campagne elettorali se per vincere basta il semplice richiamo antifascista?
In più, i risultati del primo turno dimostrano che lo scarto tra Roberto Gualtieri e Enrico Michetti non è siderale e, per uscire vincitore al secondo turno, al centrosinistra è sufficiente recuperare gli elettori di Virginia Raggi e Carlo Calenda. Sempre che tutto ciò che si muova al di fuori del Pd, e spesso contro, non rappresenti a sua volta un pericolo “fascista”.