lampi di papeete bis
Salvini si aggrappa alle tasse per far ballare il governo: "La delega fiscale non è l'oroscopo"
L'accusa del segretario del Carroccio: "Il governo deve chiarirsi. Sulla delega fiscale c'è un problema di metodo e di merito. Gli accordi erano altri. La decisione di non votare il testo in Cdm è dei ministri della Lega, io l'ho avallata"
Chiarisce che la decisione di non partecipare al Cdm sulla delega fiscale "è dei ministri della Lega, io l'ho condivisa". E però quando Matteo Salvini piomba nella Sala Salvatori della Camera per una conferenza stampa lampo, già si capisce dove andrà a parare. "La Lega è a favore di un aumento di tasse? No. Se altri firmano un documento in bianco per aumentare le tasse su un bene sacro come la casa la Lega non ci può stare. La spiegazione è molto semplice, non ci vedo dinamiche politiche o elettorali. Anche i ministri degli altri partiti nei corridoi ci danno ragione", dice. Poco prima aveva spiegato che alle elezioni amministrative la Lega ha da che festeggiare: "sono 69 sindaci in più". Cin cin. Altro che debacle storica. Abbaglio collettivo.
L'intento di far ballare l'esecutivo, mettere in campo l'ipotesi di un Papeete bis, è più che mai manifesto. Torniamo però alla delega fiscale, che poi è l'oggetto del contendere di oggi. Il premier Draghi da Palazzo Chigi ha appena spiegato che "del testo di riforma abbiamo iniziato a discutere da un po' di tempo. L'assenza dei ministri della Lega la dovrà spiegare Salvini". Sapete come risponde quest'ultimo? "Il governo cambi metodo. Non è possibile avere mezz'ora per leggere una delega che stravolge gli accordi presi. Non è l'oroscopo. Draghi ha detto di non voler aumentare le tasse. Mi pare che non sia così. Del premier mi fido, ma magari tra un anno ci sarà qualcuno che tassa anche l'aria".
E che il suo intervento in qualche modo lo si possa leggere come un fallo di reazione al risultato elettorale lo chiarisce lo stesso segretario della Lega. "Il 50 per cento degli elettori non ha votato. Segno che la gente ha bisogno di risposte concrete. Non mi pare che l'aumento delle tasse vada in questa direzione". Il filone classico. In mezzo ci finiscono la denuncia di un "non meglio definito aumento dell'Iva", un rialzo dell'aliquota della flat tax per le partite Iva. Sembra un viaggio a ritroso nella campagna elettorale per le politiche del 2018. "Aria di crisi? No, ma il governo deve chiarire", ammonisce Salvini. Quasi dando a intendere che la giornata di oggi è solo un antipasto. E che la stagione del trucismo si riapre e non si sa cosa potrà produrre da qui in avanti.