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Ecco la segreteria grillina. Chi sono le 5 scelte di Conte per la guida del M5s

Redazione

Da Taverna a Gubitosa, passando per Todde, Ricciardi e Turco: oggi l'ex premier rivela il nuovo direttivo che lo affiancherà al vertice del Movimento. Il ritratto dei cinque vicepresidenti: molto sud, qualche dimaiano rinnegato e vecchi urlatori convertitisi sulla via di Volturara Appula

La notizia diventa ufficiale poco dopo le sei del pomeriggio, quando Giuseppe Conte fa il grande annuncio in assemblea congiunta con tutti i parlamentari del Movimento 5 stelle. Si apre così una stagione di rinnovamento, per raddrizzare la grave crisi di consensi emersa anche dall'ultima tornata elettorale. E già nel segno della leadership dell'ex premier, con Raggi, Di Maio e Fico al comitato di garanzia. Oggi il team viene completato: ecco chi sono i cinque vice-Conte alla presidenza del M5s.

 

Paola Taverna

Il primo nome è quello della vicepresidente del Senato, 52 anni, romana di Torre Maura e con un ampio cursus honorum di tutto lo scibile grillino della prima ora. Quindi no vax convinta ben prima del Covid, antagonista dell'Euro - con tanto di spot per il ritorno alla lira - e del linguaggio politico tradizionale - con tanto di "fiji de 'na mignotta" rivolto agli allora rivali del Pd. Non potevano mancare nemmeno gli scivoloni sulle "cose buone" del Ventennio e sul complottismo puro: da Mussolini che avrebbe creato lo stato sociale - discorso tenuto durante una seduta al Senato del 2014 - all'accusa ai soliti poteri forti, rei di aver fatto vincere la Raggi a Roma (sic!). Eppure, come molti esponenti della classe dirigente pentastellata, Taverna è rientrata su binari governisti nel corso degli anni e dell'alta carica istituzionale ricoperta.

 

Riccardo Ricciardi

Altra parabola, da macchietta anarchica a impeccabile galantuomo parlamentare, stavolta lato Montecitorio. Ricciardi, 39 anni, è nato in provincia di Lucca ma si è affermato come regista teatrale nel massese per poi venire eletto alla Camera tre anni fa: agli inizi era noto nell'ambiente per presentarsi alle sedute in kefiah e scarponi. Lo chiamavano "Che Guevara di Massa", combinando territorialità e quelle simpatie politiche così tanto rivendicate e che all'interno del Movimento lo collocano tuttora vicino a Roberto Fico. È stato fra i dissidenti - etichetta che tuttavia lui stesso aveva rifiutato - del decreto sicurezza ai tempi del governo gialloverde, mentre durante la pandemia si è messo in mostra come uno dei più accaniti accusatori di Fontana e della Lombardia per la gestione dell'emergenza sanitaria nella regione.

 

Mario Turco

Fedelissimo di Giuseppe Conte, 53 anni, pugliese come l'avvocato e già sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e agli investimenti durante il Conte II. E in queste vesti si era messo in luce per posizioni apertamente contrarie all'Ilva, considerandola fonte "di paralisi economica della città di Taranto" - dichiarazioni rilasciate al Foglio, poi ritrattate e infine riemerse quando il tema è tornato scottante nell'agenda Draghi per la gestione delle risorse del Recovery plan. 

 

Alessandra Todde

Se perfino l'ipercritico Carlo Calenda la annovera fra i due soli politici grillini da salvare (l'altro è Patuanelli, emerge nell'intervista di oggi a Repubblica), viene da credere che i suoi primi sei mesi da viceministro dello Sviluppo economico siano stati all'insegna della credibilità. Todde, 52 anni, è una manager d'azienda nuorese che ha fatto carriera nel Movimento nonostante la delusione delle Europee 2019 - dove era candidata nel collegio Sardegna-Sicilia, senza venire eletta. E ha avuto la capacità di leggere la transizione pentastellata da Di Maio all'avvocato: durante il Conte II è stata sottosegretaria al Mise e lì ha avuto modo di lavorare in sinergia proprio con Patuanelli, "apprezzandone la professionalità e lo spessore". Così è entrata nella ristretta cerchia dei contiani convinti. Fino all'ultimo indizio: a Roma per il ballottaggio, anche lei ha dato il suo aperto endorsement a Gualtieri.

 

Michele Gubitosa

Il percorso è simile a quello di Todde: 42 anni a dicembre, imprenditore del meridione - più un'esperienza nel calcio, da vicepresidente dell'Avellino -, dimaiano in origine e oggi tra gli uomini vicini a Conte. È stato eletto deputato nel 2018, e da allora ha lavorato a varie commissioni parlamentari - esame di atti del governo, bilancio, semplificazione e difesa. Ma la sua forza all'interno del Movimento è stata legata anche all'organizzazione e alla promozione economica di eventi elettorali in giro per l'Italia: che sul palco ci fosse Grillo, Di Maio o Conte, Gubitosa non si è mai risparmiato.

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