convergenze al centro
Renzi e Calenda si ritrovano sull'asse contro Landini
I due leader, dopo le zuffe sulla questione romana, rilanciano la battaglia a sostegno di Draghi e contro il ricatto dei sindacati su Quota 100
Se ne sono dette di ogni, negli ultimi tempi. Non che abbiano ricorso all'insulto, ma certo la prontezza con cui Carlo Calenda ieri, presentando la fase 2 di Azione, abbia ribadito che "No, alla Leopolda non ci vado", fa capire come i rapporti con Matteo Renzi siano tutt'altro che idilliaci. "Deve chiarire a se stesso se vuole fare politica o vuola fare business", è stato il refrain con cui il candidato sindaco a Roma ha spesso attaccato il leader di Italia viva. Che proprio nella partita romana si è preso una mezza rivincita, visto che due dei sei eletti della lista Calenda sindaco sono di Iv (e non si sa ancora se resteranno all'opposizione in assemblea capitolina o entreranno a far parte della maggioranza).
Fatto sta che dopo settimane di allontanamento, tra i due s'è ricreato un asse. E non uno casuale, ma sulla grande e divisiva questione previdenziale. Con il governo impegnato a parare i colpi dei sindacati che chiedono di non tornare alla legge Fornero. Così che, mentre Landini & Co. minacciano uno sciopero generale, sia Renzi che Calenda prendono posizione a favore di Draghi. "Che i sindacati attacchino il Governo sulle pensioni dimostra ancora una volta come parte dei dirigenti di questo Paese pensi solo a chi è già garantito e non ai giovani. Tanto il conto lo pagano sempre i nostri figli", scrive il presidente di Iv su Instagram. Sulla stessa linea dell'azionista, che addirittura su Twitter promuove una contromanifestazione a favore dei giovani. "A loro tocca pagare sempre il conto. È bene che si mobilitino e facciano sentire la loro voce".
E contro i sindacati si è scagliato anche l'ex capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. "Il tema pensioni riguarda prevalentemente i giovani, a cui vanno assicurati stessi diritti che hanno avuto i loro padri. Per questo penso, che abbia ragione Draghi. Mi auguro che sindacati siano disponibili a riprendere confronto con volontà di andare avanti invece che indietro", ha scritto il dem su Twitter.