Editoriali
Minacce a Fedriga, vigliaccheria in salsa no vax
Solidarietà al governatore del Friuli Venezia Giulia, costretto alla scorta dopo essere finito nel mirino degli antivaccinisti
Dalla settimana scorsa il presidente della giunta del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, è costretto a farsi accompagnare da una scorta a causa delle numerose minacce che gli sono state rivolte dalla galassia no vax. Fedriga si trova a dover fronteggiare una situazione particolarmente critica in una regione di confine e che ha visto confuse ma consistenti mobilitazioni in cui i No vax si sono mescolati a persone che protestavano per varie ragioni. Si è assunto la responsabilità di reagire proponendo misure di restrizione necessarie per cercare di controllare la diffusione del contagio e per questo è stato preso di mira. Può darsi che anche gli ondeggiamenti del suo partito, la Lega, sulle misure da adottare abbiano convinto i No vax che non avrebbe resistito alle minacce. Naturalmente si sbagliavano anche in questo caso.
Fedriga è una persona che antepone la sua responsabilità verso i cittadini a tutto il resto, è anche un uomo politico che è stato capace di contribuire a far diventare la Conferenza stato regioni una sede istituzionale rilevante proprio perché riesce a raggiungere conclusioni unitarie su quasi tutte le questioni aperte, nonostante l’ovvia differenza di orientamento politico dei singoli governatori. Anche per questo merita la piena solidarietà di tutte le persone di buon senso e un’azione penetrante delle forze dell’ordine e della magistratura, che sia in grado di identificare e sanzionare gli autori delle minacce vigliacche che gli sono state rivolte.
In uno stato democratico non devono essere le persone serie e corrette a dover temere qualcosa, ma i fomentatori di odio e di tensione: sarà bene che si impieghino tutti gli strumenti, anche quelli tecnologici, per abbattere il muro di oscurità dietro al quale si nascondono questi delinquenti, per ridare la serenità a Fedriga e alla sua famiglia e per ristabilire il primato della legge.