durante la conferenza

Perché il Superbonus crea distorsioni. Spiegato da Draghi

Redazione

"È una misura che ha prodotto benefici ma anche un aumento dei prezzi e delle frodi", ha detto il premier riferendosi al bonus ristrutturazioni. Che le forze politiche in Parlamento hanno deciso di mantenere intatto

La riluttanza del governo sull'estensione del Superbonus al 110 per cento aveva "buoni motivi, a parte il costo che questo ha per la finanza pubblica ", ha detto questa mattina il premier Draghi nella conferenza stampa di fine anno. E in effetti il capo del governo in più occasioni aveva manifestato perplessità sulla proroga della misura introdotta all'epoca del governo rossogiallo. Al punto da inserire nella nuova legge di Bilancio tutta una serie di paletti al suo utilizzo. Che però sono venuti meno nel corso dell'iter di approvazione parlamentare della Manovra. 

"Il Governo ritiene che il superbonus sia una misura che abbia indubbiamente dato molto beneficio", ha sottolineato Draghi rispondendo a una domanda della stampa parlamentare. "Ma che abbia anche creato distorsioni, come un aumento straordinario dei prezzi dei componenti necessari alle ristrutturazioni e all'efficientamento energetico. E' la logica del 110per cento che non rende piu' la contrattazione di un prezzo importante rilevante. E poi ha incentivato moltissime frodi. È di stamattina la segnalazione che ho ricevuto dall'Agenzia delle entrate che ha bloccato 4 miliardi di crediti che erano stati dati come cedibili", ha spiegato a sostegno dei ragionamenti fatti dal governo negli ultimi mesi. E che quindi il presidente del Consiglio avrebbe fatto a meno di abbattere il tetto Isee a 25mila euro per le ritrutturazioni che riguardano le villette unifamiliari, lo si è inteso anche da quello che ha detto dopo. E cioè che i fondi per queste misure fanno parte di una specifica disposizione in mano ai gruppi parlamentari. Che hanno deciso di loro sponte. 

Tra i più agguerriti sostenitori del Superbonus ci sono sicuramente i Cinque stelle , che sempre hanno difeso la misura introdotta all'epoca di Conte premier (ma anche la Lega spingeva per la proroga, ricreando un inusuale asse gialloverde). Non sorprende affatto quindi che, poco dopo la stoccata di Draghi, alcuni deputati del M5s abbiano rilasciato una nota in cui dicono che "non sono attribuibili al superbonus le distorsioni e frodi di cui parla il presidente Mario Draghi per giustificare la stretta che, insieme al ministro Daniele Franco, aveva imposto alla proroga della nostra maxi-agevolazione sulle unifamiliari, fortunatamente corretta in Senato con l'esame parlamentare della manovra. Spiace – hanno agginto i grillini –, che passi questo messaggio, perché è noto a tutti che le dinamiche di aumento dei prezzi delle materie prime sono comuni a tanti Paesi e di certo la Francia o la Germania non hanno il Superbonus". 

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