editoriali
Riecco il Cav. mandante delle stragi
All’ombra del Colle, rispuntano le tesi farlocche su Berlusconi e la mafia
Certe inchieste sono come il maiale: non si butta via niente. E certi pentiti sono come la peperonata: si ripropongono. E così, mentre Silvio Berlusconi è uno dei candidati al Quirinale, i giornali a lui ostili come il Fatto quotidiano prestano molta attenzione alle inchieste del pm a lui ostile, nonché editorialista del medesimo Fatto quotidiano, Luca Tescaroli. Il pm della procura di Firenze infatti sta indagando, ormai da una vita, sull’ipotesi che Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri siano i mandanti esterni delle stragi di Cosa nostra di inizi anni ’90. Racconta il Fatto che nei giorni scorsi, Tescaroli e il pm Luca Turco hanno depositato le vecchie dichiarazioni di 25 anni fa di un mafioso che diceva che un altro mafioso gli aveva detto che Berlusconi ebbe un ruolo nelle stragi.
Non c’è nulla di nuovo, dato che queste dichiarazioni sono già state dichiarate inutilizzabili nel 2002 dal Gip di Caltanissetta perché del tutto generiche e senza riscontro. Per giunta, negli anni successivi questo stesso ex mafioso si è rimangiato tutto. Ma appunto, di certe inchieste non si butta via niente.
Il pm Tescaroli, che già a Caltanissetta aveva indagato Berlusconi come mandante delle stragi (archiviato), ripropone le dichiarazioni già squalificate in un’altra inchiesta della Procura di Firenze che per la stessa accusa di mandante esterno ha già archiviato Berlusconi per ben tre volte (e fanno quattro). Ma certe procure non demordono. E forse questa è la volta buona che riescono a dimostrare che Berlusconi è il mandante dell’attentato mafioso a Maurizio Costanzo, che lavorava per le sue reti tv.
Nel frattempo, pochi giorni fa, lo stesso Maurizio Costanzo in un’intervista al Giornale di Berlusconi ha ringraziato il possibile mandante del suo attentato (“senza di lui quarant’anni di Costanzo Show non li avrei mai fatti”) e gli ha augurato di diventare Capo della stato: “Silvio vai al Quirinale. Anche se so bene che a qualcuno darà fastidio”. Costanzo è coraggioso, rischia quasi di essere indagato per concorso esterno con il mandante dell’attentato a se stesso.