LA GIORNATA IN DIRETTA
Salvini vede Draghi. E dice: "Lavoro per una presidente donna". Si pensa a Belloni: Iv e FI contrari
Bruciata l'ipotesi Casellati (che si ferma a 382 voti). FdI accusa la coalizione per i franchi tiratori. Pomeriggio l'incontro tra i leader di Lega, M5s e Pd: "Il dialogo è avviato". Ma per il segretario dem: "Non so se domani si chiude". E nell'ultimo scrutinio Mattarella è il primo nome con 336 voti
La giornata in diretta
Dopo i tentativi andati a vuoto dei giorni scorsi, si torna al voto per eleggere il presidente della Repubblica che sostituirà Sergio Mattarella. Sale la tensione, con il centrodestra che proverà a forzare su un nome comune. Si fa quello della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ma il fronte progressista si oppone. Anche oggi gli indizi fanno pensare a una possibile fumata nera. La giornata potrebbe servire, però, al centrodestra per tenere salda l'alleanza e provare a contarsi, in vista della chiama decisiva, quella di domani.
Chi sono i grandi elettori
Come abbiamo ricostruito qui, il M5s rimane la principale truppa parlamentare con un totale di 235 grandi elettori, segue la Lega con 212. Terzo c’è il Partito democratico, che potrà contare su 154 uomini tra deputati, senatori e delegati regionali. Forza Italia si attesta a 139, seguono Fratelli d’Italia con 63 votanti, Italia Viva con 44 e Coraggio Italia con 23. In totale il centrodestra (Lega, Fd’I, Fi, Coraggio Italia, Idea-Cambiamo) si presenta con 452 elettori. Mentre il centrosinistra (considerando insieme Pd, Iv, Leu e soprattutto l’imprevedibile M5s di Conte) si attesta quasi sullo stesso numero, 451. In questo computo alcuni sottogruppi del Misto di Camera e Senato – come Leu, Noi con l’Italia e Idea – sono stati già calcolati.
Come funziona il quorum per l'elezione del presidente della Repubblica
Con l'insediamento di Maria Rosa Sessa, che occupa il seggio del deputato deceduto domenica, Vincenzo Fasano, i grandi elettori sono di nuovo 1009. Il quorum, che fino a ieri era fissato a 673: i due terzi degli aventi diritto al voto, oggi scende a 505 voti, cioè la metà più uno degli elettori.