Il centrodestra prova a forzare (e contarsi) su un nome. Rispunta quello di Casellati

Redazione

Dopo il vertice di ieri alla Camera e le telefonate notturne di Salvini, oggi altri incontri in mattinata e poi la quinta chiama. "Ballottaggio tra Casellati e Nordio", dice Sgarbi. Ma il Pd chiude: "No a proposte unilaterali". Si va verso un'altra fumata nera, che però serve a verificare i numeri della coalizione

Dopo le quattro fumate nere dei giorni scorsi, ieri sera il centrodestra si è riunito alla Camera e ha deciso che oggi proverà a forzare su un nome: alla quinta seduta per eleggere il presidente della Repubblica proporrà in aula un candidato condiviso da tutta la coalizione.

   

Il vertice del centrodestra sul Quirinale era in programma alle 19, poi è stato spostato di ora in ora e alla fine è iniziato poco prima delle 22. E ha deciso che "nella votazione di domani mattina (oggi, ndr) indicherà uno dei nomi di alto livello proposto nei giorni scorsi, dando mandato a Matteo Salvini - previa ogni opportuna interlocuzione - di definirlo entro il nuovo vertice delle ore 9", come si legge in una nota congiunta diffusa al termine dell'incontro. 

   

Il nome più citato - soprattutto dalle parti di Forza Italia - è quello di Elisabetta Casellati ma di certo il profilo che verrà indicato sperando di eleggerlo al Quirinale sarà uno di quelli già usciti nei giorni scorsi. "Ho avuto mandato di esplorare tutti i profili, adesso vado e chiamo. Conto ci saranno passaggi risolutivi domani", ha detto il leader della Lega all'uscita da Montecitorio. "La Casellati è il nome più prestigioso che ha il centrodestra al momento", aggiunge Giovanni Toti (Coraggio Italia). E Vittorio Sgarbi ribatte: "Faremo un ballottaggio tra lei e Nordio. Non credo ci siano altri nomi". 

 

Di certo c'è che il centrodestra non ha i numeri sufficienti (servono 505 voti) per farcela da solo. E se il Pd ha già chiarito che non appoggerà candidati scelti unilateralmente dal centrodestra, Italia Viva fa sapere, per bocca di Teresa Bellanova, che se la prescelta fosse Casellati "non la voterà". Pd, M5s e Leu si vedranno alle 8,30 per decidere il da farsi: potrebbero anche non ritirare la scheda, dicono. Prima delle 11, ora di avvio della quinta chiama, si terranno comunque assemblee separate dei grandi elettori di tutti i gruppi parlamentari.

  

    

Con tutta probabilità la quinta votazione produrrà un'altra fumata nera. Ma sarà anche la prova chiesta dalla leader di FdI Giorgia Meloni per verificare la tenuta dell’alleanza, cioè per contare i numeri della coalizione, prima di arrivare alla chiama decisiva, quella di domani.

   

Nel corso di una conferenza congiunta dei capigruppo di Montecitorio e del Senato convocata dal presidente della Camera, Roberto Fico, alle 10,15, verrà peraltro comunicato l'eventuale passaggio alle doppie votazioni per giornata. Novità che, non viene escluso, potrebbe scattare oggi stesso.

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