Zelensky "Più sanzioni alla Russia: vogliono attaccare l'Europa". Draghi: "L'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue"
Il presidente ucraino è intervenuto in streaming davanti a deputati e senatori raccolti a Montecitorio. Il premier: "Di fronte all'inciviltà non ci volteremo dall'altra parte". I due discorsi integrali
Zelensky: "Più sanzioni alla Russia: vogliono attaccare l'Europa"
Pubblichiamo di seguito il discorso che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto oggi alla Camera dei deputati
Egregi signori presidenti delle Camere, egregio signor primo ministro Draghi, signore e signori senatori e deputati, caro popolo italiano, oggi ho parlato con Sua Santità Papa Francesco e lui ha detto parole molto importanti: “Capisco che voi desiderate la pace, capisco che dovete difendere i militari e le persone civili, che difendono la propria patria. Ognuno la difende”. E ho risposto: il nostro popolo è diventato l’esercito quando ha visto che male porta con sé il nemico, quanta devastazione lascia dietro di sé e quanto spargimento di sangue vuole vedere. Una settimana fa ho parlato durante un incontro a Firenze e in una decina di città europee e ho chiesto a tutti gli italiani, a tutti gli europei, di ricordare il numero 79. 79 erano i bambini uccisi in quel momento in Ucraina. Adesso sono 117, ancora altri 38 bambini (uccisi) in questi giorni. Questo è il prezzo della procrastinazione della pressione sulla Russia per fermare questa guerra. Sono migliaia di feriti, decine di migliaia di famiglie distrutte, centinaia di migliaia di persone con un futuro distrutto, milioni di case abbandonate. E tutto questo è iniziato da una persona sola: nei quartieri, nelle città, seppelliscono i morti nelle fosse comuni. E questo succede nel 2022. Noi sappiamo che ogni giorno di guerra porterà via altre vite dei nostri bambini. 117 non è il numero finale, perché l’invasione russa sta distruggendo le famiglie e le vite dei nostri cittadini e la guerra continua. I missili russi, l’aviazione, l’artiglieria, non smettono di uccidere. Le città ucraine vengono distrutte, alcune sono distrutte del tutto come Mariupol, sulla costa del mare di Azov, dove c’erano circa mezzo milione di persone. Come nella vostra città di Genova, io ci sono stato. A Mariupol non c’è più niente, solo rovine. Immaginate una Genova completamente bruciata dopo tre settimane di un intero assedio, di bombardamenti, di spari che non smettono neanche un minuto. Immaginate la vostra Genova, dalla quale scappano le persone a piedi, con le macchine, con i pullman per arrivare là dove è più sicuro. Parlo da Kyiv, dalla nostra capitale, dalla città che per la nostra regione è altrettanto importante come lo è Roma per tutto il mondo. Da Kyiv, dove la grande cultura di un grande popolo e noi stessi siamo al limite della sopravvivenza, dopo che abbiamo vissuto nella nostra storia guerre feroci e dopo tutte queste tragedie abbiamo bisogno di vivere nella pace. Una pace continua, eterna, come la deve avere Roma, come qualsiasi altra città del nostro mondo. Ma a Kyiv abbiamo ogni giorno le sirene di allarme, ogni notte cadono le bombe. Vicino a Kiev, nelle città, nei dintorni, ci sono diversi militari dell’esercito russo che torturano, violentano i bambini, distruggono. E anche con i carri, con i camion portano via i nostri beni. Questo è stato fatto in Europa l’ultima volta dai nazisti, quando occupando riuscivano a minare anche il mare vicino ai nostri porti. E questo diventa un pericolo per le coste vicine, per i paesi vicini, perché possono essere colpiti. Signori, popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace. La guerra è stata creata e organizzata da una sola persona, che ha guadagnato tantissimi soldi con il gas e utilizzato questi soldi per la guerra, non solo per il controllo dell’Ucraina. Perché il loro obiettivo è l’Europa, influenzare le nostre vite, avere il controllo sulla vostra politica, la distruzione dei vostri valori, della democrazia, dei diritti dell’uomo, della libertà. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare in Europa. Voi dovete ricordare che gli ucraini vi sono stati vicini durante la pandemia perché voi ne avevate bisogno. Abbiamo inviato medici, e anche gli italiani ci hanno dato il loro sostegno quando abbiamo avuto l’alluvione, ci avete sostenuto velocemente e sinceramente, senza chiedere niente in cambio e vi ringraziamo tanto per questo. Tuttavia l’invasione dura da 27 giorni, praticamente un mese. Dunque abbiamo bisogno di altre sanzioni, di altre pressioni affinché la Russia non cerchi riserve militari in Libia o in Siria, ma affinché la Russia cerchi la pace, perché questa sola persona cerchi la pace. Le conseguenze di questa guerra si sentono in diverse parti del mondo e non solo in Europa, e anche la fame sta arrivando in diversi paesi. L’Ucraina è stata uno dei paesi esportatori più importanti. Ma come possiamo seminare, come possiamo coltivare quando l’artiglieria russa, quando il nostro nemico, distrugge i nostri campi, il nostro combustibile. Non sappiamo quando avremo il raccolto, se possiamo esportare. Non possiamo esportare il mais, l’olio e il frumento e altri prodotti assolutamente necessari per la vita e questo riguarda anche altri paesi vicini. I prezzi stanno crescendo, decine di milioni di persone avranno bisogno di aiuto di fronte alle vostre coste. Signore e signori, popolo italiano, voi conoscete gli ucraini, un popolo che non ha mai voluto la guerra, che è un popolo europeo come lo siete voi. Conoscete chi ha portato la guerra in Ucraina, sapete bene chi ordina di combattere, chi fa propaganda della guerra. Tutti quanti utilizzano l’Italia come luogo per la loro vacanza, non dovete essere il luogo che accoglie queste persone. Dobbiamo bloccare tutti i loro immobili, congelare le risorse di tutti coloro che in Russia hanno potere decisionale. Bisogna utilizzare tutto questo per la pace. Dovete sostenere le sanzioni, l’embargo contro gli yacht che entrano nei vostri porti. Non dovete assolutamente permettere eccezioni alle sanzioni contro qualsiasi banca russa. Dovete fermare la crisi alimentare, dovete fermare le uccisioni perché la guerra deve finire al più presto. Dobbiamo proteggere le famiglie ucraine, dobbiamo far tornare la pace, bonificare il territorio dalle mine e ricostruire l’Ucraina dopo la guerra, insieme a voi, l’Italia, insieme all’Europa, insieme nell’Unione Europea. Prima della guerra ho visitato spesso il vostro paese, apprezzo moltissimo la vostra ospitalità, la vostra sincerità e a volte anche la vostra forza delle relazioni, perché ho visto cosa sono le vostre famiglie, cosa significano i figli per voi, cosa significa la vita per voi. Vi voglio ringraziare per il vostro aiuto agli ucraini, perché accogliete le nostre persone a fuggire dalla guerra. Oggi in Italia ci sono più di 70mila dei nostri cittadini che sono stati costretti a fuggire dalla guerra, di cui più di 25mila sono bambini. E molti di loro sono stati accolti anche forse da persone presenti in Aula. Ci sono ucraini e madri scappati dalla guerra. Decine di bambini ucraini con contusioni e ferite sono nei nostri ospedali. E noi vi siamo molto grati, attendiamo il momento in cui potranno tornare a casa, in Ucraina. Un’Ucraina in pace. Di sicuro dal primo giorno di questa guerra voi avete condiviso con noi il nostro dolore e avete aiutato di cuore gli ucraini. E gli ucraini lo ricorderanno sempre. Ricorderanno il vostro calore, il vostro coinvolgimento e la vostra forza, che deve fermare una sola persona, una sola, affinché possano sopravvivere milioni di persone. Gloria all’Ucraina e grazie Italia”.
Il discorso integrale di Mario Draghi
Presidente Zelensky,
Presidente Casellati,
Presidente Fico,
caro ambasciatore dell’Ucraina,
Senatrici e senatori,
Deputate e deputati,
A nome del Governo e mio personale, voglio ringraziare il Presidente Zelensky per la sua straordinaria testimonianza.
Dall’inizio della guerra, l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del Presidente Zelensky e dei cittadini ucraini. Il vostro popolo è diventato il vostro esercito, lei ha detto.
L’arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all’esercito invasore.
La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa – e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin – è eroica.
Oggi l’Ucraina non difende soltanto se stessa.
Difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza
Difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal dopoguerra in poi.
L’Italia vi è profondamente grata.
La solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme.
Penso agli aiuti sanitari, alimentari, e di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l’Ucraina.
E penso all’accoglienza dei rifugiati – oltre 60.000 dall’inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori.
Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese.
Continueremo a farlo, grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle Regioni, dei Comuni, della Protezione Civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari.
Perché davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte.
Il Governo e il Parlamento sono in prima fila nel sostegno all’Ucraina.
Sin da subito, abbiamo offerto aiuti finanziari e umanitari e abbiamo risposto, insieme ai partner europei, alle richieste del Governo ucraino di assistenza per difendersi dall’invasione russa.
Siamo pronti a fare ancora di più.
Abbiamo attivato corridoi speciali per i minori orfani e ci siamo impegnati in particolare per il trasferimento di persone fragili e malate.
Voglio ringraziare di nuovo il Parlamento - la maggioranza e il principale partito di opposizione - per aver approvato queste misure con unità e convinzione.
Nel decreto approvato venerdì, abbiamo poi stanziato nuovi fondi per finanziare lo sforzo di accoglienza verso i cittadini ucraini.
Vogliamo aiutare i rifugiati non solo ad avere una casa, ma anche a trovare un lavoro e a integrarsi nella nostra società.
Come hanno fatto i 236.000 ucraini che già vivono in Italia, a cui va ancora una volta tutta la mia vicinanza.
Le sanzioni che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l’obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati.
Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti – come Unione Europea e come Alleanza Atlantica.
Finora, queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin.
In Italia abbiamo congelato beni per oltre ottocento milioni di euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti dell’Unione Europea.
Siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvigionamento energetico, così da superare in tempi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia.
Allo stesso tempo, vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa.
Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante.
Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo.
L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea.
Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici.
A chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza.
Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza.
Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l’unità della comunità internazionale.
L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica.
L’Italia – il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini – sono con voi, Presidente Zelensky.
Grazie.