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L'appello di Mattarella: "Dare sostegno concreto alla resistenza ucraina"

Il presidente della Repubblica ha tenuto un discorso inaugurando l'anno accademico all'Università di Trieste: "Bisogna rendere insostenibile questo ritorno alla prepotenza della guerra che, se non trovasse ostacoli, non si fermerebbe"

Redazione

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella questa mattina è intervenuto alla cerimonia per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Trieste. E' stata l'occasione per tenere un discorso che ha spaziato sulle principali direttrici d'attualità. Il pasaggio più importante è stato, com'è ovvio, sulla guerra in Ucraina. Verso cui il capo dello stato ha speso parole molto nette. "Assistiamo al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali, di quanto non avveniva dall’800, dai secoli scorsi: un retrocedere della storia e della civiltà che mai avremmo immaginato possibile in questo inizio di millennio, assistendo a vittime di ogni età, dai bambini agli anziani, a devastazioni di città e di campagne, a un nuovo impoverimento del mondo. Non riusciamo neppure a rinvenirvi una motivazione razionale", ha ricordato Mattarella nel passaggio introduttivo del suo discorso.

"Le ragioni della convivenza umana pretendono che si ponga fine alle guerre. La pace è sempre doverosa e possibile. Proprio per questo, stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà all’aggressione nei confronti dell’Ucraina, con l’accoglienza dei profughi, con il sostegno concreto a chi resiste a difesa della propria terra contro un’invasione militare, con misure economiche e finanziarie che indeboliscano chi pretende di imporre con la violenza delle armi le  proprie scelte a un altro Paese, per frenare subito, per rendere insostenibile questo ritorno alla prepotenza della guerra che, se non trovasse ostacoli, non si fermerebbe ma produrrebbe una deriva angosciosa di conflitti che potrebbero non trovare limiti. Occorre fermarla ora, subito".

Ma il capo dello stato ha insistito anche sull'urgenza di arrivare a una soluzione del conflitto, che in primis comprenda un cessate il fuoco quanto più immediato possibile. "Stiamo rispondendo cercando con insistenza di proporre dialogo e trattative per chiudere la guerra immediatamente, per ritirare le forze di invasione, per trovare soluzioni politiche, pronti a contribuire a perseguirle non appena si aprissero spiragli di disponibilità". Un discorso molto concreto che, come si vede, è anni luce distante dal puro pacifismo fatto di slogan semplicistici. Soprattutto laddove con grande lucidità si riconsoce che il successo della resistenza ucraina è una delle condizioni per arrivare alla pace. 

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