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la reazione

Conte: "Ora c'è una nuova maggioranza, da FdI a Iv"

Redazione

"Vogliono silenziarci. Spetta a Draghi tenere in piedi questo governo. Da Pd e Leu comportamento lineare", dice l'ex premier, irritato per l'elezione di Craxi come presidente della commissione Esteri

"Il voto in commissione Esteri certifica che questa maggioranza esiste solo sulla carta. Registriamo che se ne è formata una nuova. da Fratelli d'Italia a Italia viva". E' un Giuseppe Conte visibilmente irritato quello che commenta, al termine del Consiglio nazionale M5s, il nuovo scenario politico dopo il voto che ha incoronato Stefania Craxi come sostituta di Vito Petrocelli in commissione Esteri al Senato. Un appuntamento molto atteso perché con grande complicazione si era arrivati a una destituzione del più filoputiniano dei parlamentari italiani. E per cui il Movimento cinque stelle aveva preparato una linea di successione: la scelta era ricaduta su Ettore Licheri, che di Conte è uno dei fedelissimi. 

 

Ma il gioco non ha retto. "E già ieri si era capito che si stava lavorando in modo surrettizio a violare patti, regole e accordi. Mario Draghi di questo era stato avvertito", ha ricordato oggi Conte parlando con i cronisti. "Spetta soprattutto a lui prendere atto della responsabilità di tenere in piedi questa maggioranza". Che in qualche modo deve aver risentito dell'incontro del centrodestra, che ieri si è ritrovato dopo più di quattro mesi ad Arcore. "M5s, Pd e Leu hanno un atteggiamento responsabile di fronte ai cittadini, mantengono i patti. Gli altri no", ha detto ancora l'ex premier. Secondo cui quello in atto sarebbe un "tentativo per silenziare il M5s".

Ulteriore allusione, poi, al nuovo ruolo ritagliatosi da Fratelli d'Italia. "Fanno opposizione sulla carta, perché in pratica sappiamo che hanno una posizione molto anomala", ha detto l'ex presidente del Consiglio. Come andrà a finire? "Vediamo come evolverà il quadro nei prossimi giorni". Ma il continuo ricorso alla questione delle armi all'Ucraina fa capire che dopo l'incidente di oggi in commissione Esteri il clima nella maggioranza sarà ancor più balcanizzato che mai. 

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