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il cronoprogramma

Ddl Concorrenza, si inizia a votare il 30 maggio (senza accordo sui balneari)

Redazione

I partiti di maggioranza si sono accordati per il voto in commissione pur di scongiurare il ricorso alla fiducia. Sulle concessioni ci sarà un approfondimento per arrivare a una quadra

Non c'è un accordo pieno. Nel senso che i partiti, a proposito del Ddl Concorrenza, non hanno ancora trovato un punto di caduta. Ma oggi i rappresentanti delle forze politiche hanno convenuto su un aspetto: e cioè che il testo può essere esaminato in commissione Industria al Senato a partire da lunedì 30 maggio. Questo perché si inizi a votare sugli emendamenti, in un tentativo per evitare il ricorso al voto di fiducia da parte del governo, che farebbe automaticamente decadere tutte le modifiche e riporterebbe al testo originario. 

Ma come si è arrivati a questa decisione? In mattinata il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin aveva avanzato una proposta di mediazione sul Ddl Concorrenza da parte del governo. Soprattutto sulle concessioni balneari. In soldoni si prevede, secondo il nuovo testo, una proroga delle concessioni al 31 dicembre 2024 (quindi di un anno) per coloro che siano convolti in contenziosi. E una nuova definizione (piuttosto ristretta) degli indenizzi che potrebbero raccogliere gli esercenti che si trovano a perdere la licenza. Mentre, sempre secondo la proposta dell'esecutivo, non verrebbe riconosciuto il valore d'impresa, che era stato richiesto da Lega e Forza Italia come ulteriore strumento di garanzia. 

Su tutti questi aspetti i partiti, dopo una riunione convocata dal ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, si sono riservati un approfondimento di indagine. Ma per adesso almeno hanno deciso che era meglio iniziare lo scrutinio in commissione. Chissà che da qui al 30 ci sia il tempo di chiudere definivamente la partita, come chiede il premier Draghi. 

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