Ecco perché, al di là delle dichiarazioni di principio, neppure Meloni può escludere un accordo con i suoi avversari
Giorgia Meloni chiede agli alleati di centrodestra una solenne dichiarazione pubblica, prima delle elezioni, in cui si esclude ogni possibilità di alleanza con chi sta “nell’altra metà campo”. La otterrà senz’altro, ma non servirà a nulla. Tutte le coalizioni quando si presentano all’elettorato esibiscono una sicura autosufficienza: è capitato così alla vigilia di tutte le ultime elezioni, e poi è andata a finire in tutt’altro modo. In primo luogo bisogna ottenere la maggioranza nei due rami del Parlamento: nelle ultime elezioni non è accaduto e così il partito di maggioranza relativa, i 5 stelle, ha partecipato a tre governi con maggioranze diverse, l’ultima decisa dal capo dello stato. Anche nei casi in cui Silvio Berlusconi o Romano Prodi avevano attenuto la maggioranza, questa si è sfarinata nel corso della legislatura, per non parlare della legislatura dominata dagli ondeggiamenti di Matteo Renzi.
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