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Gabrielli: "Lo staff di Draghi era a conoscenza del bollettino sui filoputiniani"

Il sottosegretario con delega alla Sicurezza ha tenuto una conferenza stampa per chiarire l'attività dell'intelligence su personalità considerate vicine al regime di Putin. "Nessun dossieraggio, no a sospetti infamanti"

Redazione

"Non esiste nessun Grande fratello o Spectre, non si investiga sulle opinioni" bensì i riflettori sono accesi "sulla circolazione di fake news". Con queste parole il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza Franco Gabrielli ha rispedito al mittente le accuse rivolte all'intelligence di aver condotto una sorta di dossieraggio che ha portato alla pubblicazioni, sui giornali, della cosiddetta lista dei filo-putiniani d'italia

Quella relativa al bollettino su una presunta rete di filo-putiniani in Italia è stata "un'attivita' di ricognizione di fonti aperte che non ha nulla a che vedere con l'attivita' di intelligence", ha chiarito Gabrielli. Specificando che "nessun giornalista o politico" è finito sotto la lente d'ingradimento dei Servizi. Semmai, l'obiettivo era cercare di prevenire azioni di disinformazione che possono essere pericolose per la sicurezza in un contesto di guerra come quello scatenato dalla Russia di Putin.

Così si è arrivati alla spiegazione sul bollettino che poi è stato pubblicato dalla stampa, in primis dal Corriere della Sera. "Il documento è arrivato nella mani dei giornalisti non perchè sceso dal cielo e le stesse tempistiche fanno ritenere che ci sia stata qualche mano solerte", ha detto il sottosegretario. "E' una cosa gravissima, non per le informazioni contenute, ma per il fatto stesso che un documento classificato, che doveva rimanere nell'ambito della disponibilita' degli operatori", sia stato diffuso. "Nulla rimarrà impunito. Lo dobbiamo al Paese e alla credibilità di un comparto. Dovremo dare adeguate". E rispondendo a una domanda del Foglio sul fatto che il governo fosse a conoscenza del documento poi finito sui giornali, Gabrielli ha confermato: "Del bolletino era a conoscenza il suo staff. I quattro bollettini da febbraio non avevano mai evidenziato particolari significative emergenze e sono state da me rappresentate specificamente al presidente del Consiglio. Il report è lo stesso che è stato trasmesso al Copasir. E' stato protocollato il 3 di giugno e il Copasir lo ha ricevuto il 6". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio". 

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