Le parole da Palazzo Marino
"Per ora rimango il sindaco di Milano", dice Sala. Ed esclude il grande centro con Di Maio
Il primo cittadino della città meneghina ha puntualizzato di voler continuare la carriera politica senza calarsi nei progetti centristi del ministro degli esteri: "Lo stimo, però anche lui deve stare da una parte o dall'altra"
In un lungo post sui suoi profili social, Beppe Sala ha risposto alle voci del momento che l'hanno additato come possibile leader di un nuovo centro riformista formato da Luigi Di Maio, con Dario Nardella e l'ex sindaco di Parma Pizzarotti: allontanando le indiscrezioni, il sindaco ha fermamente rimarcato la sua attuale posizione, che non ha intenzione di interrompere per dedicarsi ad altri ruoli. "Ha senso parlare di 'centro' nella politica dei giorni nostri? O è solo funzionale a descrivere uno spazio diverso?" è stato il preambolo delle parole di Sala. "Personalmente penso che i centristi per governare dovrebbero comunque stare con altri, da una parte o dall’altra. Per quanto mi riguarda non potrei stare con la destra. Non potrei stare con i populisti, ma solo con chi ha veramente un animo popolare" ha puntualizzato Sala sia su Instagram, sia in occasione del comizio a Verona per appoggiare il candidato sindaco del centrosinistra, Damiano Tommasi. Sala sollecitato in merito alla questione sul possibile "nuovo centro" con il ministro degli Esteri, ha risposto: "Non è il tema di Di Maio o di quello che è successo nell’ambito del M5s. Io stimo Di Maio, non c’è dubbio, però il punto è che tutti parlano del centro, ma io non so esattamente cosa voglia dire. Devi fare delle scelte e la nostra deve essere quella di stare chiaramente in un ambito".
Sui social ha poi rimarcato questa sua posizione, volta principalmente all'interesse dei cittadini: "Vogliono risposte, non 'posizionamenti orizzontali' nello scenario parlamentare italiano. Questo però non significa che le persone non chiedono politica. La chiedono eccome. Vogliono la politica di sostegno dei redditi. Vogliono una politica che abbia una visione della società. Le cittadine e i cittadini vogliono una politica che pensi ai piani di cambiamento delle infrastrutture del nostro paese. Questo vogliono." Sala, a Palazzo Marino dopo la rielezione a sindaco nel 2021, non sembra avere intenzione a coalizzarsi con il ministro ex grillino, in cerca di alleanze per il suo nuovo partito, "Insieme per il futuro". "Sono il sindaco di Milano e sicuramente continuerò a svolgere questo ruolo. La politica ora è la mia vita, non è sempre stato così e lo sarà certamente anche in futuro. Per questo parlo con tutti e sono interessato al futuro del mio paese."
Proprio ieri pomeriggio Luigi Di Maio ha presentato i capigruppo affermando di aver costituito un partito che rafforzerà la stabilità del governo. Aggiungendo: "Sono attesi anche nuovi arrivi" dopo le prime adesioni che, tra Camera e Senato, continuano ad essere 61 (51 al Montecitorio e 10 a palazzo Madama). Le ambizioni però sono alte e guardano verso le elezioni politiche: due eurodeputate, Daniela Rondinelli e Chiara Maria Gemma, hanno lasciato il Movimento 5 stelle per passare nella nuova formazione politica di Di Maio. Al Parlamento europeo, ma pure a Roma, si vocifera che Rondinelli e Gemma abbiano già preso contatto con Renew Europe. Non un gruppo parlamentare a caso. E la voce su Beppe Sala si è fatta sempre più consistente, nonostante la sua "smentita" via social. Ma mai dire mai.