(Foto di Ansa) 

I sondaggi

Solo un italiano su tre vuole il voto anticipato. E il M5s perde consensi

Redazione

Il 30 per cento degli elettori tornerebbe alle urne, il 52 per cento vorrebbe che Draghi restasse al governo. Il premier dimissionario acquista consensi mentre Conte perde gradimento. E tra chi appoggia questo esecutivo, il 36 per cento vorrebbe fuori i 5 stelle

Un sondaggio presentato oggi da La Stampa fotografa l'Italia che osserva questa crisi di governo. Solo un italiano su tre vuole il voto anticipato e tra questi ci sono principalmente gli elettori di Fratelli d'Italia e della Lega, con il primo favorito dai sondaggi. Il 30,8 per cento degli italiani preferirebbe andare al voto anticipato, mentre il 52,9 per cento vorrebbe mantenere intatto l'attuale assetto governativo, di cui il 36,3 per cento senza i 5 stelle, l'8,9 per cento con la stessa maggioranza, mentre il 7,7 per cento con l'appoggio esterno dei pentastellati.

 

I numeri descrivono bene l'abisso che separa le scelte del M5s dalla pancia del paese. Il 62,6 per cento degli italiani ritiene che i grillini abbiano sbagliato a provocare questa crisi, diversamente dal 22,2 per cento che invece reputa giusto lo strappo. Un conflitto, questo, che interessa anche l'elettorato del partito di Giuseppe Conte perché tra questo il 22,4 per cento ritiene sbagliato il mancato voto al dl Aiuti. La crisi ha inoltre cambiato il consenso verso i leader politici: il premier dimissionario Mario Draghi ha guadagnato 4,5 punti percentuali in 10 giorni (passando dal 47,8 per cento al 52,3). Giuseppe Conte, presidente del partito grillino, ha perso 5,4 punti, passando dal 27,6 per cento al 22,2 per cento.

 

In questo quadro, le incertezze legate allo scenario internazionale spingono gli italiani a preferire che questo governo continui il suo lavoro, come fatto negli ultimi mesi avviando importanti accordi con vari paesi internazionali. Per questo il 57,4 degli italiani crede che il governo Draghi debba restare in carica "come atto dovuto alla nazione", mentre il 32,7 per cento pensa che continuare sarebbe un “attaccamento alle poltrone” (da sottolineare che di questa parte il 52,5 per cento fa parte dell'elettorato del Movimento 5 stelle).

 

Infine i nuovi partiti presentano stime di gradimento timide, come Insieme per il futuro di Luigi Di Maio con l'1,6 per cento. Secondo i sondaggi Swg tutti gli altri oscillano di poco, con FdI e Pd che acquisiscono rispettivamente lo 0,3 e lo 0,4 per cento, confermandosi i primi due partiti, sopra Lega e M5s che invece perdono lo 0,5 per cento e lo 0,3 per cento. Il primo “partito” nei sondaggi continua a essere lo schieramento degli astensionisti, cresciuto dal 40 al 43 per cento nell'ultima settimana.