editoriali
Dallo scudo antispread al Pnrr, l'Europa non consentirà follie al nuovo governo
Chi si candida a governare (centrodestra in primis) farebbe meglio, nell’interesse suo e del paese, a proporre da subito un programma che possa viaggiare sui binari europei
Il centrodestra, che ha fatto cadere il governo Draghi per capitalizzare il vantaggio e che ha già avviato la campagna elettorale con promesse mirabolanti, dalle pensioni ai condoni, farebbe meglio a preparare un programma compatibile con la realtà. In particolare, con il contesto finanziario e istituzionale europeo. Potrebbe, ad esempio, iniziare a studiare il Transmission Protection Instrument (Tpi), il nuovo scudo antispread della Bce pensato proprio per i paesi con un debito enorme come l’Italia. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi dovrebbero guardare con attenzione le condizionalità indicate dalla Bce per poter attivare lo scudo: rispetto delle regole fiscali europee, assenza di gravi squilibri macroeconomici, sostenibilità del debito pubblico, rispetto degli impegni presi con il Pnrr e delle raccomandazioni della Commissione nell’ambito del semestre europeo.
Il fatto è che se si rispettano tutte queste condizioni è probabile che il paese non abbia bisogno dello scudo. Al contrario, se si ha bisogno dello scudo perché non si rispetta qualcuna di quelle condizioni, non vi si può accedere. In tal caso, ci sono le Omt – il bazooka realizzato da Mario Draghi – ma per accedere si deve firmare un memorandum con il Mes, con condizioni molto più dure. Insomma, che si voglia lo scudo o il bazooka, bisogna fare politiche economiche compatibili con il perimetro europeo. In aggiunta, seguire la tabella di marcia di target e riforme indicati dall’Europa se non si vogliono perdere i soldi del Pnrr.
Questo insieme di incentivi e vincoli esterni, non implica che ci sarà il pilota automatico e che quindi sarà indifferente chi andrà al governo. Ma che adottare la linea populista e antiriformista, che abbiamo visto all’opera all’inizio di questa legislatura e al momento della caduta del governo Draghi, sarà molto più costoso. I prossimi mesi saranno particolarmente difficili e chi si candida a governare farebbe meglio, nell’interesse suo e del paese, a proporre da subito un programma che possa viaggiare sui binari europei.