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Il sondaggio

I sondaggi guardano alle coalizioni: il centrodestra supera il 45 per cento, per il Pd meglio l'alleanza al centro

Redazione

Fratelli d'Italia si conferma primo, seguito dal partito di Letta. Un elettore dem su due vorrebbe un accordo con Renzi e Calenda. Per gli italiani, dopo Conte la crisi di governo è responsabilità di Draghi più che di Salvini. La rilevazione di You trend

Una coalizione di centrodestra, composta da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, potrebbere arrivare fino al 48 per cento nello scenario più favorevole. Nel peggiore, si fermerebbe intorno al 45 per cento. Una forbice, nemmeno troppo ampia, che si lega alle scelte, e alle alleanze, del Partito democratico che domani formalizzerà una prima proposta nel corso della direzione nazionale. 

Le indicazioni arrivano da un sondaggio condotto da Youtrend per Sky Tg24 che stima il valore delle coalizioni rispetto a diversi scenari elettorali e in cui varia, in particolar modo, il peso del centrosinistra, a seconda che guardi a Calenda e Renzi piuttosto che al Movimento 5 stelle. Fratelli d'Italia si conferma comunque il primo partito al 23,8 per cento, seguito dal Pd al 22,5.

 

 

Gli scenari

Il centrodestra porterebbe a casa il 45,3 per cento dei voti (FdI 22,5 per cento, Lega 13,4 per cento e Fi 9,4 per cento) contro il 36,3 per cento di un centrosinistra che fa a meno del Movimento 5 stelle e guarda al centro. In questo caso, il partito di Enrico Letta avrebbe il 21,5 per cento dei consensi, mentre la restante parte sarebbe divisa tra l'1 per cento di Articolo uno e il 4,7 per cento di Sinistra Italiana e verdi. Nel mezzo Calenda, Renzi e Di Maio. Ai grillini, in solitaria, l'11,2 per cento dei voti. Mentre quasi il 37 per cento degli italiani è ancora indeciso e pronto a disertare le urne.

 

Praticamente invariato il peso del centrodestra (45,4 per cento) nel secondo scenario, quello in cui il Pd si presenta soltanto con Articolo uno e Sinistra italiani/verdi: così Letta e i suoi alleati arriverebbero al 27,2 per cento (21,2 il risultato del Pd). In questo caso il centro potrebbe valere il 9,1 per cento: Calenda e Bonino al 3,9 per cento, Di Maio al 2.9 per cento e Renzi al 2,3 per cento. Il Movimento 5 stelle perderebbe invece un mezzo punto percentuale rispetto allo scenario precedente, scendendo al 10,7 per cento.

Il terzo scenario è quello che vede il Pd alleato di Giuseppe Conte, ma senza i partiti centristi. A giovarne potrebbe essere prima di tutto il centrodestra, con le preferenze in crescita fino al 48 per cento. La coalizione rossogialla arriverebbe invece al 34 per cento. In questa prospettiva però il Partito democratico scende al 16,3 per cento mentre il M5s arriva al 12 per cento.

Il centro peserebbe per l'11,2 per cento, diviso tra il 5,7 per cento di Calenda e Bonino, il 2,5 di Insieme per il futuro e il 3,3 di Italia viva.

Tra le altre evidenze che emergono dalla ricerca di YouTrend si nota come per un elettore Pd su due, Letta dovrebbe privilegiare i rapporti con i partiti del centro mentre solo il 12 per cento crede ancora nell'alleanza rossogialla. Uno su quattro invece vorrebbe il Pd alle elezioni senza accordi. Il discorso cambia tra gli elettori pentastellati, dove il 56 per cento crede che il Movimento sia più efficace senza apparentamenti, ma il 39 per cento vuole invece l'accordo col Pd.

 

Anomalia Draghi


Il sondaggio mette in luce anche la percezioni degli italiani rispetto alla fine dell'esecutivo Draghi. E non mancano le sorprese. Rispetto alla crisi di governo, il 41 per cento del campione individua in Giuseppe Conte il principale responsabile. Dopo di lui, le responabilità ricadono su Mario Draghi (9,5 per cento) e poi su Salvini ( 7,7).

 



Ancora più curioso è la risposta alla domanda: di chi è la responsabilità per le elezioni anticipate? I nomi sono gli stessi, ma cambiano le percentuali. Ancora una volta gli italiani dicono Conte (29 per cento), ma Draghi in questo caso è responsabile per il 17,2 per cento degli intervistati, Salvini per l'11,1 per cento.

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