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editoriali

Letta-Calenda: un accordo sulla strada giusta

Redazione

Il dialogo si è concluso in positivo per costruire un'unione fatta di radicalismi smussati, apertura ai “minori” e una reale prospettiva politica, il tutto sulla scia dell'impronta di Mario Draghi

L’accordo raggiunto tra il Pd, Azione e +Europa è un passo importante per la costruzione di un fronte di centrosinistra competitivo e non solo per l’estensione dell’alleanza. Anche sul piano programmatico vengono sanciti alcuni princìpi che aiutano a elidere alcuni aspetti di radicalismo precedentemente sostenuti dal Pd, soprattutto in materia fiscale e sulla questione cruciale dei rigassificatori. Anche l’esclusione dalle candidature uninominali dei leader dei raggruppamenti che parteciperanno all’alleanza finale ha un senso preciso: le formazioni minori dovranno battersi per superare la soglia del tre per cento, altrimenti i loro leader resteranno esclusi dal Parlamento.

 

Insomma Matteo Renzi, Nicola Fratoianni e Luigi Di Maio non vengono esclusi pregiudizialmente, ma dovranno superare la prova del rapporto con gli elettori. In questo modo l’architettura politica dell’alleanza comincia a consolidarsi: al centro c’è l’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda, su contenuti programmatici più moderati ma in sintonia con la spinta riformista del governo di Mario Draghi, alla quale potranno accodarsi formazioni minori in una condizione obiettivamente subalterna.

 

Il Pd ha fatto un atto di generosità accettando una ripartizione dei collegi che va a vantaggio di Azione, problema che dovrà gestire in sede locale, ma lo potrà fare in base a una speranza non illusoria di poter competere efficacemente con lo schieramento di centrodestra. Il dato essenziale è proprio questo, dare all’area che gravita attorno al Pd e ai centristi non disposti a collegarsi a Matteo Salvini una prospettiva reale, il che può promuovere l’attivismo e la mobilitazione, superando una fase di rassegnato torpore che sembrava annebbiare la volontà di partecipare con convinzione a una competizione elettorale rilevante. Si dovranno compiere altri passi e trovare altri accordi, ma ormai la strada è tracciata, le condizioni sono chiare e questo è un cambiamento di scenario davvero rilevante.

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